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Altro che aumento, è l’elemosina di Stato | II Governo ha approvato solo 3 € al mese in busta paga: attento a non finirli subito

Uomo disperato - Pexels - Romait.it

Lo stato ne ha combinata un’altra delle sue e stavolta non c’è scampo per nessuno. Scopri tutto qui una volta per tutte.

In tempi in cui i prezzi crescono più velocemente degli stipendi, parlare di aumenti sembra ormai una barzelletta. Tra inflazione, affitti alle stelle e bollette sempre più care, i lavoratori italiani si ritrovano ogni mese a fare i conti con portafogli sempre più leggeri.

E ora, secondo indiscrezioni sulle nuove mosse del governo, la situazione potrebbe persino peggiorare. Le ipotesi di riforma fiscale, infatti, rischiano di tradursi in un’ennesima beffa per chi guadagna poco e già fatica a far quadrare i conti. In molti temono che i prossimi interventi non porteranno più soldi in tasca, ma addirittura minori tutele.

Il rischio di ritrovarsi con stipendi stagnanti o addirittura tagliati preoccupa una fascia sempre più ampia di lavoratori. Dopo anni di promesse, i miglioramenti sembrano solo teorici e la realtà è fatta di buste paga che si svuotano già a metà mese, con pochi spiccioli a ricordare quanto poco valga oggi il lavoro.

Chi ne soffre?

A soffrire di più sono i giovani adulti, costretti a sopravvivere tra affitti impossibili e stipendi da tirocinante. Molti di loro lavorano in condizioni precarie, con contratti brevi e retribuzioni che non consentono di pianificare il futuro. Le nuove generazioni affrontano spese fisse altissime e redditi troppo bassi.

La conseguenza? Anche una minima variazione fiscale può fare la differenza tra un mese tranquillo e uno in rosso. Purtroppo, lo stato non sembra ravvedersi su questo. Anzi, con la novità dietro l’angolo, si può addirittura pensare che si stia regredendo, con guadagni sotto zero.

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Le difficoltà – pexel – romait.it

3 euro al mese

Money.it ha diffuso le informazioni in merito. Il paradosso è che proprio chi ha meno non beneficerà affatto dei nuovi correttivi promessi. Il tanto annunciato taglio Irpef per il ceto medio entrerà nella Legge di Bilancio 2026, ma per molti sarà solo un’illusione. La seconda aliquota scenderà dal 35% al 33% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, ma chi guadagna meno non vedrà alcun vantaggio.

Per chi ha un reddito annuo di 30.000 euro, il risparmio sarà di appena 3 euro al mese, cioè poco più di 40 euro all’anno. In pratica, una colazione in meno ogni trenta giorni. Solo i redditi più alti, vicini ai 50.000 euro, potranno ottenere un risparmio di circa 36 euro mensili. La misura, presentata come grande riforma fiscale, rischia così di trasformarsi in una presa in giro per milioni di lavoratori che attendevano un vero sollievo economico.