Meloni introduce la tassa sulla protesta, 15 € a persona per scendere in piazza | Il diritto di manifestare diventa un lusso

Il governo sta pensando di introdurre una cauzione finanziaria per le manifestazioni - Romait.it - foto Canva
A breve i cittadini dovranno sborsare di tasca propria per protestare: il nuovo piano presentato dal governo divide l’opinione pubblica.
Negli ultimi mesi si è assistito a un numero crescente di proteste, complice la situazione palestinese, che ha portato milioni di persone in piazza, non solo in Italia ma nel resto dell’Europa. Il problema è che non tutte si sono rivelate pacifiche.
Questo perché alcune persone, approfittando della situazione anomala, decidono di creare caos e devastazione. E la città in questione è costretta poi a utilizzare i propri fondi per procedere alla riparazione dei danni subiti da infiltrati e violenti.
Per evitare che questi episodi si verifichino in futuro, il governo Meloni sta pensando di introdurre una tassa sulla protesta. Si tratta di una novità assoluta, ma come tale, ha sollevato non poche polemiche. Scopriamo come funziona.
“I dati non mentono”
Tra poco chi deciderà di scendere in piazza a protestare potrebbe pagare una cauzione. A favore di tale proposta, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha condiviso alcuni dati sulle ultime manifestazioni avvenute sul territorio italiano.
Nel 2024 sono state oltre 2 mila le persone denunciate e 16 sono finite in manette. Nei primi mesi del 2025 gli arresti sono saliti a 20 mentre le denuncia si sono fermate a 1460, anche se l’anno non è ancora terminato. Per avere un quadro ancora più chiaro, il ministro ha aggiunto che dal primo gennaio agli inizi di ottobre si sono tenute più di 8600 proteste di rilievo. Anche se la maggior parte sono avvenute in maniera pacifica, ben 84 hanno visto problemi di ordine pubblico, provocando centinaia di feriti.

Da ora si paga per protestare: la nuova idea del governo
Per migliorare ciò che Piantendosi definisce “la cornice di sicurezza”, il governo sembra essere propenso a richiedere una cauzione finanziaria per qualsiasi manifestazione che verrà organizzata nelle città. Di quest’ultima, che dovrà essere pagata prima dell’evento, se ne farebbero carico gli organizzatori.
Così, in caso di vandalismo e danni a proprietà pubblica e/o privata, la somma versata verrà destinata direttamente alle riparazioni. Alcune settimane fa lo stesso Salvini è intervenuto sulla questione: “Chiederemo una cauzione a chi organizza cortei e manifestazioni, in caso di danni pagheranno di tasca loro“. Questa proposta tuttavia potrebbe entrare in conflitto con quanto sancito dalla Costituzione, in quanto presenta dei limiti, anche se la Legge garantisce la libertà di manifestare pacificamente. Il ministro dell’Interno ha comunque dichiarato che il governo “non rinuncia a valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza” delle proteste.