Bamba del mese, se dalla gloria alla boria è un attimo…
Torna ancora in versione trigesimale l’anti-premio creato dall’attuale direttore editoriale de “Il Giornale” Vittorio Feltri: con tre casi (più uno) che mostrano come a volte si sia troppo “orgoglioni”
Bamba del mese (© Chivista / Wikimedia Commons)
Nuova puntata del “Bamba del mese”, versione trigesimale dell’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri come ironico omaggio al meglio del peggio dell’ultimo periodo. Come sempre accade, sono stati selezionati tre “casi amari”: che evidenziano come dalla gloria alla boria sia un attimo.

Un caso hors catégorie
Torna quindi il “Bamba del mese” che, conformemente alla controparte settimanale, si apre con una vicenda classificata come hors catégorie per non falsare la surreale competizione. È la contestazione del mancato pagamento dell’Irpef 2017 notificata, come spiega Libero, a un bambino di sette anni, che all’epoca non era nemmeno nato. E sì che all’Agenzia delle Entrate dovrebbero essere esperti in sottrazioni.

Il “Bamba del mese”
Andando oltreconfine, il Presidente americano Donald Trump, come riporta l’ANSA, si è sbizzarrito sulla Crimea. Dicendo che è «circondata dall’oceano» e collegata all’Ucraina «attraverso un piccolo molo», quando si tratta di una penisola unita al continente da un istmo. Tanto per non far sentire la nostalgia di Sleepy Joe Biden.

A proposito di The Donald, Andrea Scanzi ha condiviso gli insulti social rivolti al tycoon dal regista statunitense Morgan J. Freeman. Tuttavia, come rileva il Secolo d’Italia, ha accompagnato il post con un’immagine del grande attore – quasi omonimo e altrettanto yankee – Morgan Freeman. Alla faccia dell’uomo di… lettere.

Niente però batte la gaffe con vista sulla Coppa del Mondo FIFA 2026 commessa, come riferisce Sky TG24, dal Comitato organizzatore di Seattle. Il quale, aggiunge Il Giornale, ha deciso di calendarizzare una partita che celebri i diritti arcobaleno: solo che, come tale, è stata sorteggiata Egitto-Iran.

Se già non si capisce la necessità di un “Pride Match”, farlo giocare a due Paesi in cui l’omosessualità è perseguita penalmente è un autentico epic fail. Che si merita orgoglionamente il “Bamba del mese”.




