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Vivere fuori Roma: Castelnuovo di Porto, borgo tra i più belli d’Italia

Castelnuovo, è lanciato verso le attività sportive e verso prospettive di lotta per la salvaguardia dell’ambiente

Castelnuovo di Porto

Castelnuovo di Porto

Un tempo nemici ora alleati, Riano e Castelnuovo di Porto vivono le stesse vicissitudini. Tuttavia è più paese con propria identità il secondo, con un turismo B&B, con amanti del trekking e del ciclismo, per chi voglia godere dei parchi naturali che lo circondano. Riano è più residenziale; un comune un po’ seduto, per non dire che è più un luogo per godere del comfort casalingo, una volta rientrati dal lavoro.

Castelnuovo, forse in onore del nome, è lanciato verso le attività sportive e verso prospettive di lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Promuove la sostenibilità diventando uno dei pochi borghi plastic free. 

Chi ha scelto di vivere a Castelnuovo di Porto pensa di aver fatto la scelta giusta per provare la sensazione di tornare a vivere in un tempo passato e in un luogo che sembra ancora racchiuderlo, quel tempo, nonostante siano trascorsi secoli.

Non a caso rientra tra i borghi più belli d’Italia. È davvero un luogo senza tempo. Il nome Castelnuovo deriverebbe dalla ricostruzione di un castello nuovo al posto di uno precedente e l’estensione di Porto venne aggiunta quando il territorio fu incluso nella diocesi di Porto e Santa Rufina. Le origini del borgo risalgono a prima dell’anno Mille, quando fu costruito il Castello. Il borgo, come sempre accade, si è sviluppato intorno e ancora oggi conserva un’impostazione fortemente medievale.

Il castello, o più precisamente Palazzo ducale Rocca Colonna, si trova nella piazza del paese. Già nel 1252 il Palazzo risultava proprietà della famiglia Colonna, una storica casata patrizia romana tra le più antiche e le più importanti del Medioevo. Nel corso del tempo passò di nobile famiglia in nobile famiglia, fin quando divenne proprietà dei Di Francesco e poi preso in gestione dallo Stato Pontificio. Fino alla prima metà del Novecento, il castello è stato sede di pretura e carcere mandamentale. Oggi, all’interno di Rocca Colonna è possibile ammirare numerosi affreschi, soprattutto quelli presenti nella Loggia Pinta.

Natura, storia, archeologia a 30 km da Roma

Anche Castelnuovo di Porto, come Riano, si erge su uno sperone di roccia nella vicina Valle del Tevere. Dista da Roma, come Riano, solo 30 km, ed è immerso in un’area naturale invidiabile. Con i suoi 14.980 ettari, il Parco regionale di Veio è tra i più grandi del Lazio e protegge ciò che rimane della biodiversità. Oltretutto, nei dintorni è possibile ammirare alcuni siti archeologici e i resti delle necropoli etrusche

Il borgo di Castelnuovo di Porto riprende il caratteristico impianto medievale: si sviluppa intorno alla Rocca Colonna in cerchi concentrici, con le case che degradano. Nato come insediamento militare, il castello è stato successivamente adibito a palazzo rinascimentale. Poco più a nord sorge invece la grande Collegiata di Santa Maria Assunta, di forma barocca e affiancata ad occidente dal Palazzetto Cardinalizio. Nel centro storico troviamo anche la chiesa dell’ospedale dei SS. Agostino e Antonio Abate. Chi lo ha scelto come residenza avrà l’opportunità di visitare ogni volta che vorrà, nel vicino Parco Regionale di Veio, le tre mole di Castelnuovo e le 5 cascatelle che fanno di quest’area uno dei più grandi acqua trekking della regione.

Le rievocazioni storiche e il senso di appartenenza a una comunità

Da che si vede quando un borgo ha una sua identità nella quale i suoi cittadini si ritrovano? Dalla partecipazione alle feste patronali. A fine agosto si svolge la Rievocazione storica. Una festa che coinvolge l’intero paese in un’atmosfera medievale. Nel mese di ottobre il borgo ospita nella Rocca Colonna il festival “Castelnuovo Fotografia”. L’evento coinvolge diverse mostre, per lo più a tema naturale e paesaggistico. Per i buongustai, la sagra degli gnocchi e quella della polenta sono programmate nel mese successivo. Evocano grande fascino anche la festa organizzata dalla Confraternita di Sant’Antonio Abate e dalla Confraternita di San Sebastiano. Nel castello inoltre si svolgono concerti musicali durante tutto l’anno.

Cibi e vini di qualità sono il giusto corollario per sentirsi integrati

Altro elemento identitario, che farà sentire il nuovo residente, membro di una comunità, sono le tradizioni gastronomiche. I piatti tipici della cosiddetta cucina povera sono la Pizza con i fiori di zucca e le Stroppe, una pasta spessa condita con salsa di pomodoro. Tra le eccellenze del borgo si annoverano vini, come il Bellone, la Malvasia del Lazio e il Trebbiano. Si trovano nei ristoranti e nelle cantine della zona. A Castelnuovo di Porto si producono anche ingredienti bio e prodotti artigianali. La maggior parte della carne proviene da allevamenti locali, come i formaggi e la pasta fatta in casa. Il dolce del posto è la crostata con le nocchie, a base di pasta frolla e nocciole. In alternativa, ma queste le troviamo in tutta la provincia di Roma, le ciambelle al vino o i tozzetti, parenti stretti dei cantucci di Siena.

Collegamenti facili lungo la Flaminia in un senso o nell’altro

I collegamenti con Roma e con i centri vicini sono molto efficienti. In auto si arriva a Castelnuovo di Porto tramite l’A1 e si esce al casello che porta il nome del borgo. Facilissimo. In treno basta andare alla stazione del paese, raggiungibile in pochi minuti. Se invece si cerca una località con aeroporto vicino sappiate che Ciampino è a soli 40 km d’auto. Anche per raggiungere l’Aeroporto di Fiumicino non è un problema, in appena 19’ si arriva al Raccordo allo svincolo di Prima Porta, poi è tutta una tirata di autostrada: sono 37 km che si coprono in 21 minuti circa.

Proseguendo a nord sulla Flaminia a pochi km c’è Morlupo e dopo Capena. Scendendo invece verso Roma sulla stessa strada si trova il bivio, prima per Riano e poi per Sacrofano, se si prosegue si arriva a Prima Porta e a Saxa Rubra. Molti giornalisti, autori e tecnici Rai vivono da questa parti perché è più comodo scendere verso Saxa Rubra, che salire dal centro di Roma lungo la Flaminia, per via degli intasamenti a determinati orari del mattino e della sera.