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Virginia Raggi, la solitudine dei numeri zero

E’ vero, la prima cittadina della Capitale è stata lasciata sola e merita tutta la nostra solidarietà. Ma nessuno le ha ordinato di fare il sindaco di Roma  

Questa volta siamo d'accordo con la sindaca Virginia Raggi. In merito alla questione dei rifiuti la prima cittadina della Capitale è stata lasciata sola. Giusto. Ma da chi è stata abbandonata? Forse dai suoi compagni di partito? La solitudine di Virginia è venuta fuori subito dopo la sua elezione al Campidoglio. Vi ricordate il caso Raffaele Marra? Quest'uomo, ex finanziere, diventa un punto di riferimento per la Raggi già da consigliera comunale, perchè vicino alla sindaca non c'è nessuno. 

La donna non ha alcuna competenza per orientarsi tra i labirinti del Campidoglio e ha la necessità di avere accanto una persona fidata, una guida esperta che la segua passo dopo passo. Così quando viene eletta a sindaca di Roma nel 2016, sistema Marra in in una posizione di vertice: prima vicecapo di Gabinetto ma di fatto è il suo braccio destro. Poi, in seguito alle proteste di Beppe Grillo, Direttore del personale. Marra fu poi arrestato il 16 dicembre 2016 con l’accusa di corruzione. La Raggi rimane ancora una volta da sola a governare una città oggettivamente complicata con questioni irrisolte da secoli come quella dei rifiuti o del  trasporto pubblico. 

Possibile mai che il Movimento 5 stelle non avesse a disposizione uomini e mezzi per sostenere il suo sindaco di punta? Sì, è vero, Virginia Raggi è stata lasciata da sola in primo luogo dai suoi stessi compagni. Come ha dichiarato lei stessa "mi sono dovuta arrangiare, con evidenti criticità in città". In questo senso merita tutta la nostra solidarietà, ma nessuno le ha ordinato di fare il sindaco di Roma.  

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