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Una strada a Roma per Oriana Fallaci? Il Campidoglio dice no

Bocciata la mozione del consigliere Marco Pomarici: secondo il csx piena di “carico d’odio ideologico e religioso”

L'Assemblea capitolina, tornata all’opera dopo una pausa estiva di 40 giorni, ha deciso di bocciare una mozione a firma del consigliere NCD Marco Pomarici, con la quale si chiedeva di intitolare una piazza di Roma alla giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci.

“Sono trascorsi otto anni dalla scomparsa di Oriana Fallaci, una delle giornaliste e scrittrici più importanti del nostro Paese. Una persona capace di raccontare, nel corso della sua brillante carriera, fatti e accadimenti con un’onestà intellettuale comune a pochissime personalità”. Con queste parole il consigliere Pomarici motivava la sua richiesta, sottolineando come le intuizioni di Oriana Fallaci “sul pericolo islamico si sono puntualmente avverate”.

“Il terrorismo di Al Qaeda prima e dell’Isis poi – continuava Pomarici – rappresentano una minaccia per la democrazia e per tutto l’Occidente”. Ad averlo intuito prima di tutti, proprio la Fallaci che “nella sua analisi riteneva che la crescente pressione esercitata negli ultimi anni dalla crescente immigrazione islamica verso l’Europa, e l’Italia in particolare, unitamente a scelte politiche, rappresentasse una strategia studiata attentamente a tavolino”, ovvero: “un pianificato tentativo del mondo musulmano di islamizzare l’Occidente”.

Già nel 2009, da presidente dell’Assemblea Capitolina, Pomarici chiedeva di intitolare la Sala Stampa dell’Aula Giulio Cesare proprio alla Fallaci “in virtù delle sue battaglie di difesa della libertà e della democrazia”. Oggi, torna sulla questione chiedendo che il nome della giornalista e scrittrice fiorentina compaia su una via o su una piazza di Roma.

La mozione inizialmente è stata firmata da tutti i gruppi, ma poi è sopraggiunto il ripensamento del consigliere di SEL, Gemma Azuni. Risultato: il documento è stato bocciato con 18 voti contrari, 14 favorevoli e 2 astenuti, a causa del “carico d’odio ideologico e religioso inserito nel testo”, il quale parlava di “intuizioni sul pericolo di una deriva islamica”, “tentativo del mondo musulmano di islamizzazione dell'Occidente”, per concludere con la frase “i vertici dell'Isis hanno più volte dichiarato di volere conquistare Roma e di sottometterla all'Islam”.

Al momento del voto, dunque, la maggioranza si è spaccata: i consiglieri della Lista civica Marino – Svetlana Celli, Luca Giansanti, Riccardo Magi – e il capogruppo di Centro democratico, Gianluca Caprari, si sono espressi in modo favorevole, al contrario del resto dello schieramento di centrosinistra.

“E’ una vergogna storica non riconoscere il tentativo di islamizzazione dell’Occidente, più volte sbandierato da guide religiose e pseudopolitiche e profetizzato da Oriana Fallaci. Parliamo di un proposito che rappresenta una delle strutture portanti del Corano. Il pericolo di una deriva islamica è fortissimo. Il terrorismo di Al Qaeda e di Isis rappresentano una minaccia alla democrazia e alla libertà. E gli esempi di Iraq, Siria e Nigeria che vedono tristemente protagoniste le comunità cristiane sono ben visibili a tutti” – è questo il commento di Marco Pomarici, dopo l’esito delle votazioni.

“Noi siamo favorevoli all'intitolazione di una piazza di Roma a Oriana Fallaci e scriveremo un nostro testo, ma non potevamo accettare quel carico d'odio ideologico e religioso che è proprio causa dello scontro che sta avvenendo nel mondo islamico” – ha ribattuto il capogruppo capitolino di SEL, Gianluca Peciola. A queste dichiarazioni fanno eco quelle del coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo, che promette un nuovo ordine del giorno all'interno del quale inserire un documento per intitolare una via ad Oriana Fallaci, senza però "incisi pesanti" che secondo Panecaldo erano presenti nel testo di Pomarici, i quali "avrebbero potuto creare dei problemi".

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