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Roma, un video racconta la ReTake mania

Forse qualcuno credeva che i ReTakers si sarebbero dispersi nel giro di pochi giorni. Qualcuno, credeva che non sarebbero arrivati lontano. Qualcuno credeva che prima o poi avrebbero mollato. Qualcuno, forse, pensava che risporcando lì dove era stato pulito, si potesse mettere la parola fine alla ‘moda’ del decoro-fai-da-te. E invece, i ReTakers hanno letteralmente assaltato Roma, i suoi muri, le sue scritte. E hanno ristabilito un ordine, un vivere civile. Hanno restituito dignità alla nostra Capitale. E continuano a farlo. Anche per convincere chi non credeva in loro. Per dare il buon esempio. Per chiedere di farsi aiutare. Per non arrendersi. Che Roma non è irrecuperabile. E non lo sono nemmeno i suoi cittadini.
Nel giorno in cui in zona San Paolo è andato in scena un ReTake ‘straordinario’, per cancellare dai muri della metro il degrado schiaffato lì da qualche mano noncurante del bene pubblico, e noncurante della fatica dei volontari del decoro che proprio lì, solo qualche giorno prima, avevano buttato il sudore della loro fronte, vogliamo portarvi per 3 minuti, circa, nel mondo di questi ‘folli’ volontari.
Lo facciamo con Francesco Bolognesi, uno dei tanti cittadini armati di acquaragia, raschietti, guanti, stracci, scopa. E un fratino, con la scritta ‘Volontario’. E poi il marchio inconfondibile: ‘ReTake Roma’.
“Resta a guardare, hai visto mai che dovessi trovare un posto migliore, tu non ti stancare, perché è un attimo farsi scappare quel milione di cose che è dentro ad ogni momento” – così canta Francesco nella sua ‘In ogni momento’, un videoclip documentario che racconta volti e azioni di questi ‘folli’ volontari. Perché “solo chi è così folle da poter pensare di cambiare il mondo, lo cambia davvero”. Guarda il video.
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