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Un patto di libertà: Roma rilancia l’impegno collettivo contro la violenza di genere

Un convegno a Villa Altieri riunisce istituzioni, associazioni, sindacati e mondo accademico per rafforzare reti e interventi contro la violenza di genere

Tiziana Biolghini

Tiziana Biolghini

La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne resta un appuntamento che impone responsabilità e visione. Giovedì 27 novembre, alle 15:30, Villa Altieri ospiterà il convegno “Un patto di libertà: le realtà che dicono no alla violenza di genere”, promosso da Eleonora Mattia, consigliera regionale del Lazio, e da Tiziana Biolghini, Delegata alle Pari Opportunità della Città metropolitana di Roma Capitale. Un’occasione pensata per riunire associazioni, rappresentanze istituzionali, sindacati, forze produttive e università con l’obiettivo di rafforzare reti, condividere metodologie e raffinare strumenti necessari al contrasto della violenza e alla diffusione di una cultura autentica della parità.

Eleonora Mattia

Reti e interventi concreti contro la violenza di genere

Il primo segmento del programma, dedicato alle esperienze sul campo, accoglie figure impegnate nella protezione delle donne e nella costruzione di percorsi di uscita dalla violenza. Elisa Ercoli di Differenza Donna, Antonella Faieta del Telefono Rosa, Carla Centioni di Ponte Donna e Anna Maria Giannini della Sapienza offriranno un quadro aggiornato sui servizi di ascolto, sulle relazioni con tribunali e forze dell’ordine, sulle difficoltà operative e sugli strumenti psicologici indispensabili per sostenere chi subisce maltrattamenti.

L’incontro punta a mostrare come il lavoro quotidiano dei centri antiviolenza includa presa in carico, orientamento legale, supporto psicologico, coordinamento con strutture sanitarie e interventi mirati per favorire autonomia economica. Vengono illustrati dati, procedure e necessità organizzative utili a migliorare la capacità di risposta delle reti esistenti, con attenzione ai casi più complessi e al peso che ancora grava sulle operatrici impegnate nei servizi di aiuto.

Amministratrici in prima linea contro la violenza di genere

Il secondo panel riunisce rappresentanti istituzionali impegnate sui territori: Svetlana Celli, Lorenza Bonaccorsi, Francesca Del Bello, Teresa Maria Di Salvo, Sabrina Giuseppetti, Silvia Carocci, Emanuela Colella, Veronica Bernabei, Patrizia Nicolini, Emanuela Panzironi e Nicoletta Irato porteranno una panoramica sulle iniziative locali attivate in questi anni. I loro interventi evidenzieranno percorsi amministrativi spesso caratterizzati da risorse limitate ma anche da una forte motivazione che ha permesso l’avvio di sportelli dedicati, protocolli con scuole e aziende sanitarie, progetti educativi e percorsi di sensibilizzazione rivolti a giovani e famiglie.

L’incontro offre uno sguardo concreto su come i municipi e i comuni riescono a intervenire con atti amministrativi, regolamenti e investimenti destinati a potenziare i servizi di prevenzione. Da queste esperienze emerge la richiesta di un sostegno più coordinato, fondi strutturali e formazione costante, elementi ritenuti indispensabili per consolidare interventi stabili e duraturi.

Lavoro, diritti e futuro secondo sindacati, mondo produttivo e studentesco

Il terzo panel porta in sala la voce delle rappresentanze del lavoro e delle nuove generazioni. Bianca Piergentili per la Rete Studenti Medi Lazio, Simona Petrozzi per la Camera di Commercio di Roma, Diana Agostinello per la CGIL, Rosita Pelecca per la CISL e Laura Latini per la UIL tratteggeranno il quadro del rapporto tra violenza di genere e condizioni economiche. Saranno illustrati i dati sulla vulnerabilità lavorativa femminile, ancora spesso connessa a contratti instabili, disparità salariali e carenza di tutele.

I sindacati spiegheranno come piani di welfare aziendale, congedi mirati e protocolli interni possano proteggere chi subisce violenze, favorendo allo stesso tempo ritorno al lavoro e autonomia economica. Le rappresentanze giovanili metteranno invece in luce quanto la cultura digitale influisca su dinamiche relazionali, linguaggi d’odio e nuove forme di violenza, rendendo necessario un investimento costante in educazione affettiva e media literacy nelle scuole.

Un incontro per rafforzare reti e responsabilità

Il convegno di Villa Altieri si presenta come un punto di raccordo tra mondi diversi che, nelle intenzioni delle promotrici, intendono collaborare in modo stabile. La volontà dichiarata è costruire interventi sempre più efficaci negli ambiti dell’educazione, del lavoro, della sanità e della protezione sociale, con particolare attenzione alle donne che faticano a denunciare per paura, dipendenza economica o isolamento.

L’appuntamento non si limita a una riflessione istituzionale ma punta a fornire una base comune da cui far nascere progetti condivisi e iniziative capaci di incidere sulla vita quotidiana. In questo senso, Villa Altieri diventa luogo di consultazione, scambio operativo e impegno pubblico, sostenuto da una visione che unisce competenze diverse per costruire un ambiente più equo e sicuro per tutte.