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 Supplica a Leone XIV: dichiarare la Sede Impedita di Benedetto XVI e aprire il processo

Sono 12 anni che una parte significativa del Popolo di Dio, in tutto il mondo, non ha chiare certezze sulla legittimità del Sommo Pontefice

Leone XIV, Benedetto XVI

Leone XIV, Benedetto XVI

Oggi, 20 novembre 2025, è partita la raccolta firme per chiedere a Leone XIV una svolta sulla Magna Quaestio relativa alla legittimità delle dimissioni di Benedetto XVI. Il papato è una monarchia, la cui successione dinastica è garantita da un’elezione canonicamente regolare. Quella di Bergoglio non lo fu, in quanto il conclave venne convocato a papa impedito e non abdicatario. Se Bergoglio non fu papa, ma antipapa, i 108 cardinali da lui nominati non sono validi, ergo, se tutti costoro hanno votato Leone XIV questo comprometterebbe la legittimità di papa Prevost.

Ci sono ottime ragioni per supporre che Leone sia stato riconfermato dai soli 25 autentici cardinali elettori di nomina pre-2013, ma occorre una nota ufficiale. La situazione è gravissima perché se non sia ha certezza della legittimità del papa, anche la liceità dei Sacramenti, in specie la S.Messa, che deve essere celebrata in unione con il Papa, ne risulta compromessa. Per questo motivo tanti fedeli si astengono ancora dall’andare a messa in unione con papa Leone e molti sacerdoti celebrano “nel nascondimento” in unione con la Chiesa, come avviene durante la sede vacante.

Una situazione non più sostenibile alla quale si spera che il Santo Padre ponga fine, o dichiarando la sede impedita di papa Benedetto (e quindi verosimilmente anche la propria) e/o aprendo il processo sulla questione.

Firmare la petizione è facilissimo, basta cliccare su questo link:

Non si paga nulla, i dati personali non sono pubblici e le firme verranno consegnate esclusivamente a Leone XIV e al Segretario di Stato.  Qui un breve tutorial per illustrare come si firma:

Santo Padre,

sono 12 anni che una parte significativa del Popolo di Dio, in tutto il mondo, non ha chiare certezze sulla legittimità del Sommo Pontefice, e la Chiesa non ha mai voluto fornire delucidazioni chiare e definitive sulla successione petrina fra papa Benedetto XVI e Francesco.

Questo silenzio perdura nonostante la petizione depositata in Segreteria di Stato l’8 novembre 2023, che ha raggiunto nel tempo la cifra di 18.700 firme

L’intera situazione comporta enorme scandalo e angoscia per i fedeli, con ripercussioni gravissime sulla liceità dei Sacramenti, per non parlare del disorientamento di molti sacerdoti e del fiorire di sempre nuovi movimenti scismatici.

E’ oggettivo che la Declaratio di dimissioni di papa Benedetto XVI non sia stata rispondente al can. 332.2 per mancata rinuncia al munus petrino, e questo, per gli artt. 76 e 77 della costituzione Universi Dominici Gregis rende nulla la sua rinuncia “senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito”.

Inoltre, il testo originale latino della Declaratio è stato modificato come appare evidente dal confronto fra quanto pronunciato verbalmente dal Santo Padre Benedetto XVI e la versione scritta fornita dalla Segreteria di Stato di allora. Né il card. Tarcisio Bertone, (allora Segretario di Stato) né Mons. Giampiero Gloder (allora coordinatore della redazione finale dei testi pontifici) hanno negato, dopo opportuna petizione pubblica, di aver apportato modifiche al testo originale della Declaratio, così come riferito da Mons. Georg Gaenswein e dal giornalista Peter Seewald.

In cinque anni di severi studi, con una équipe di canonisti, latinisti, storici della Chiesa e altre professionalità, abbiamo messo a punto come papa Benedetto XVI avesse dichiarato, l’11 febbraio 2013, una “decisio” sulla sua SEDE IMPEDITA e l’imminente usurpazione del trono petrino ad opera di un “manipolo di cardinali”.

Tutto ciò è stato depositato presso il Tribunale penale dello Stato della Città del Vaticano in data 6 giugno 2024 in una istanza corredata da due successive integrazioni del 13 febbraio e dell’11 novembre 2025. Una sintesi del lavoro è stata già resa pubblica da tempo, liberamente scaricabile da questo link:  

Se la Sua persona è stata già messa a conoscenza di questi gravissimi fatti, La imploriamo di dichiarare quanto prima e pubblicamente la sede impedita di Benedetto XVI, (ed eventualmente, in continuum, anche il Suo impedimento) e/o di far aprire un pubblico processo sulla questione considerando che le indagini preliminari sono già partite da tempo.                                       

La imploriamo anche di rendere pubblica la relazione stilata alla fine del conclave 2025, (art. 70 UDG) per rendere manifesto se la Sua elezione sia avvenuta solo attraverso il voto di tutti i 133 i cardinali partecipanti, o se vi sia stata una riconferma da parte dei soli 25 cardinali elettori di nomina pre-2013, come alcune indiscrezioni farebbero supporre.

Sicuri di essere accolti dalla Sua paterna bontà, ci permettiamo di rivolgerLe questo accorato appello in base ai diritti e doveri dei fedeli (cann. 208-223) considerando i gravissimi rischi di natura spirituale per la salvezza delle anime derivanti da questa non più sostenibile incertezza.

Con i sensi della nostra più alta considerazione e stima,   

Andrea Cionci e seguenti firmatari