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UFFICIALE SCUOLE – Chiusura anticipata: a novembre gli studenti restano a casa | Genitori nel panico: devono trovare chi li tiene

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Lo sciopero del 28 novembre potrebbe lasciare molti studenti a casa: la partecipazione nella scuola è limitata, ma il rischio chiusura resta e la conferma arriverà solo la mattina stessa.

Il mese di novembre si chiude con una nuova mobilitazione nazionale che coinvolge diversi settori, compresa la scuola. Il titolo riflette l’incertezza che sta preoccupando molte famiglie: la possibilità che gli istituti restino chiusi, costringendo i genitori a trovare soluzioni all’ultimo minuto per la gestione dei figli. Lo sciopero è stato proclamato da varie sigle sindacali contro la manovra finanziaria del governo, accusata di non tutelare in modo sufficiente i lavoratori e di privilegiare invece gli investimenti legati alla difesa.

Per la scuola lo sciopero è stato indetto principalmente dai Cobas e dall’Usb, mentre i sindacati maggioritari – come la Cgil – hanno programmato una mobilitazione più ampia per il 12 dicembre. Proprio per questo la partecipazione del personale scolastico al blocco di fine novembre dovrebbe essere inferiore rispetto ad altre iniziative, ma non abbastanza da escludere del tutto il rischio di sospensione delle attività didattiche.

C’è poi un elemento ulteriore da considerare: lo sciopero coinvolgerà anche i trasporti pubblici. Una parte del personale scolastico pendolare potrebbe quindi risultare assente non per scelta sindacale ma per difficoltà negli spostamenti, contribuendo a rendere ancora più complessa la valutazione da parte delle direzioni scolastiche.

Partecipazione limitata, ma la chiusura resta possibile

I dati delle elezioni Rsu 2025 indicano che Cobas e Usb rappresentano una quota ridotta del personale della scuola: appena il 2,31% risulta iscritto ai Cobas e ancora meno all’Usb Scuola. La maggior parte degli insegnanti e del personale Ata appartiene infatti a sigle come Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, che non hanno aderito allo sciopero del 28 novembre.

Questo significa che la partecipazione, in teoria, dovrebbe essere contenuta e non tale da bloccare completamente le attività. Tuttavia il meccanismo dello sciopero non permette ai presidi di conoscere in anticipo l’adesione effettiva: ogni docente o collaboratore può decidere anche all’ultimo momento se partecipare o meno, e questo impedisce alle scuole di organizzarsi con anticipo.

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Chi decide se la scuola resta aperta e cosa devono fare le famiglie

La decisione finale spetta al Dirigente Scolastico, che potrà valutarla soltanto la mattina stessa del 28 novembre. Il preside, verificando le presenze del personale docente e Ata, stabilisce se sia possibile garantire i servizi minimi per la sicurezza e il regolare svolgimento delle lezioni. Non esiste un numero fisso di assenti oltre il quale la scuola deve chiudere: si tratta di una valutazione discrezionale basata sulle condizioni operative del momento.

Può accadere, ad esempio, che tutti gli insegnanti siano presenti ma manchi il personale Ata, indispensabile per l’apertura dell’edificio e per la gestione della sicurezza: in casi simili la scuola deve comunque rimanere chiusa. Se invece le assenze saranno contenute, il dirigente potrà ricorrere a sostituzioni interne e garantire l’ingresso degli studenti.

La conferma ufficiale, però, arriverà soltanto quella mattina. Per i genitori significa doversi preparare anche a un’eventuale chiusura improvvisa e, in caso di assenza, ricordarsi di giustificare i figli come previsto dal regolamento scolastico.