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Ucraina, Bergoglio: “Disposto a tutto”, andrà presto a Kiev?

Bergoglio è pronto e annuncia che sul tavolo c’è la possibilità di un viaggio a Kiev, per dare fisicamente il suo monito contro questa guerra

Bergoglio su aereo per Malta

Bergoglio è pronto e annuncia che sul tavolo c’è la possibilità di un suo viaggio a Kiev, per dare fisicamente il suo monito contro questa guerra.

Lo ha annunciato a Malta al termine della recita dell’Angelus. Papa Francesco andrà nonostante nelle sue condizioni dovrebbe stare a riposo, l’anca e la testa del femore non reggono infatti più il peso della gamba destra che gli procura molto dolore.

La funzione di Bergoglio a Kiev è quella di invocare la pace facendosi anche da scudo umano. Bergoglio condanna l’invasione russa ma non per questo fa silenzio sulle responsabilità della NATO e degli anni di politiche sciagurate. Ha Infatti detto: “il vento gelido della guerra anche stavolta è stato alimentato negli anni. Sì, la guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commercio di armi”.

Io sono disposto a fare tutto quello che si debba fare, e la Santa Sede, soprattutto la parte diplomatica, il cardinale Parolin e monsignor Gallagher, stanno facendo di tutto. Non si può pubblicare tutto quello che fanno, per prudenza, per riservatezza, ma siamo al limite del lavoro” ha affermato.

Bergoglio a Kiev, scudo umano

Papa Francesco si fa cessate-il-fuoco immediato in carne umana, invitando responsabilmente e seriamente al disarmo.

Il pontefice argentino ha parlato del discorso della montagna di Gesù nella metafora di una scalata durissima verso una vetta in cui piantare la bandiera del Fratelli tutti, terza enciclica di Bergoglio e citazione diretta dalle Ammonizioni di San Francesco: Fratelli tutti. .

Dunque a 40 giorni da quella che Francesco ha definito più volte una guerra sacrilega, animata dallo “spirito di Caino” dice. Il viaggio in Ucraina dunque è una possibilità concreta ma non è ancora confermato.

Tra le possibilità anche un altro incontro nell’agenda del pontefice, è quello con il patriarca Kirill della Chiesa ortodossa russa.

Il dramma della guerra è indissolubilmente legato al fenomeno delle migrazioni. Il Papa ha paragonato la fuga dei profughi ucraini a quella dei migranti che ogni giorno muoiono in mare. “E’ sempre il sogno della libertà e della democrazia che fa spostare le genti e si scontra con una realtà dura e disumana”.