Truffa delle campanelle: il nuovo incubo del turismo romano che infanga la Capitale
I commercianti romani chiedono un piano stabile, per garantire una presenza mista di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato

Truffa delle Campanelle ai Fori Imperiali
Un fenomeno che si ripete con allarmante costanza nel cuore di Roma: la truffa delle “tre campanelle”, orchestrata da gruppi stranieri ben organizzati, sta diventando una delle attività illecite più redditizie in gran parte del centro storico. Tra Fontana di Trevi, il Pincio, i Fori Imperiali e persino il Colosseo, i turisti stranieri sono quotidianamente bersagli di un meccanismo rodato, che si muove con professionalità e rapidità.
Truffa delle campanelle: ruoli precisi e spostamenti continui
Secondo quanto emerso da fonti investigative, la truffa è gestita da gruppi composti prevalentemente da cittadini dell’Europa dell’Est, in particolare romeni e moldavi, che operano in modo itinerante tra le principali piazze e luoghi simbolo della Capitale. L’organizzazione prevede ruoli ben distinti: il “manovratore” propone il gioco, i complici simulano facili vincite per coinvolgere nuovi turisti, mentre le vedette controllano il passaggio delle forze dell’ordine per lanciare l’allarme in tempo reale.
Denunce e arresti, ma il fenomeno delle truffe in strada persiste
29 agosto 2025: i Carabinieri della compagnia di piazza Dante hanno arrestato due cittadini stranieri (di 51 e 44 anni) nel parco del Colosseo, sorpresi mentre truffavano un turista israeliano. È stato un errore del croupier a far cadere la pallina, smascherando l’inganno: recuperati i 100 € sottratti e altri 550 €, ritenuti provento dell’attività illecita.
8 settembre 2025: la Polizia Locale di Roma Capitale ha effettuato un blitz nei vicoli attorno a Fontana di Trevi, denunciando 10 persone per truffa e gioco d’azzardo. Tra loro tre romeni (22–35 anni). Sequestrati oltre mille euro, ritenuti guadagni illeciti. L’intervento è scattato dopo un esposto dell’Associazione commercianti di Trevi, secondo cui servirebbe una presenza fissa e coordinata delle forze dell’ordine per arginare un fenomeno allarmante e ben strutturato.
Un precedente analogo, risalente all’inizio di agosto 2025, vedeva il fermo di 14 cittadini romeni nei pressi di Fontana di Trevi, accusati di praticare il gioco illecito delle “tre campanelle”.
Oltre la truffa: un colpo all’immagine turistica della città
Non si tratta più di episodici raggiri da strada, ma di una forma di criminalità organizzata che si insinua nelle fasce più fragili del turismo, seminando sfiducia e danni d’immagine. Per i commercianti, diventa una doppia beffa: oltre a un danno economico percepito, cresce il timore che la presenza di queste bande possa generare pressioni sui locali, incoraggiando dinamiche come richieste estorsive o imposizioni territoriali. L’appello è chiaro: servono pattugliamenti continui e coordinati per tutelare cittadini, visitatori e attività commerciali.
Cosa chiedono i negozianti
L’Associazione commercianti chiede un piano strutturato e stabile, allineato a quanto avviene nelle “zone rosse” della città, per garantire una presenza mista di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato. Interventi sporadici, seppur importanti, non bastano: ciò che serve è prevenzione attiva, capillare e visibile.
La truffa delle “campanelle” non è solo un danno economico, ma un attacco all’accoglienza, all’immagine e alla sicurezza dei turisti a Roma. Le operazioni degli ultimi mesi dimostrano che le autorità sono intervenute, ma la necessità oggi è chiara: strategie durature, coordinate e visibili per disinnescare un fenomeno che, nelle sue dinamiche quotidiane, mina la credibilità di una città fondata su storia, arte e turismo.