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Tre capoliste, Var indifendibile: i temi della giornata di Serie A

Milan, Napoli e Atalanta al primo posto. Romane ok, Inter all’ultimo secondo, Juventus rabbiosa, Monza che smuove la classifica ma non basta

L'esultanza di Giacomo Raspadori: il Napoli vince per la quarta volta in questa Serie A

L'esultanza di Giacomo Raspadori

La sesta giornata di Serie A regala grandi giocate ma anche grandi polemiche. Andiamo a vedere nel dettaglio cos’è successo.

Le tre di testa: Milan, Napoli, Atalanta

Milan e Napoli, con vittorie sofferte per diversi motivi, raggiungono l’Atalanta in vetta e si sfideranno la settimana prossima. Così come i bergamaschi alla prima giornata, i rossoneri passano a Marassi, campo dove sia Lazio che Juve hanno perso punti. Partita nata bene, col gol in apertura di Messias, messasi però male col passare dei minuti. La traversa di Djuricic poco dopo, il gol annullato a De Ketelaere, l’espulsione ad inizio ripresa di Leao, il pareggio di testa dello stesso di Djuricic. Raggiunto e con un uomo in meno, il Milan non perde lucidità e compattezza tornando avanti. Ancora una volta è decisivo Giroud, che “provoca” il rigore che poi trasforma. La tripla clamorosa occasione della Samp sul finale non cambia la prova di forza del Diavolo.

Il Napoli batte lo Spezia al fotofinish dopo 89 minuti di attacchi corali, dribbling e tentativi di Kvaratskhelia e compagni che sembravano vani. 65% di possesso palla e 28 tiri totali non sembravano sufficienti fino a 100 secondi dalla fine con il gol di Raspadori che sa di liberazione per Spalletti. Vittoria sofferta ma oltremodo meritata, serve migliorare il cinismo al netto degli interventi di Dragowski.  

L’Atalanta abbandona la vetta solitaria pareggiando nel derby lombardo con la Cremonese. Tante occasioni create fruttano solo un gol sul finale, segnato di testa da Demiral su punizione al veleno del solito Koopmeiners. Gol che non basta perché la Cremonese dimostra di essere squadra di carattere pareggiando anche con un pizzico di complicità di Musso. Il portiere atalantino non trattiene il pallone su una conclusione da fuori, regalando a Valeri l’1-1.

Last second: Inter vincente, Juve rabbiosa

Quando l’ultimo minuto sortisce effetti differenti. L’Inter, similmente al Napoli, vince con un unico gol siglato all’89’ da Brozovic. Tutto il resto però è molto differente: il risultato sorride e copre una prestazione non convincente al cospetto di un Torino che rimane ostico per tutti in questo inizio di Serie A. Se per Spalletti è stata una liberazione, per Inzaghi un sollievo: i nerazzurri non hanno brillato e hanno concesso troppo ai granata. Non a caso il migliore in campo è stato Handanovic.

L’ultimo minuto non da gioie invece alla Juventus. Al netto dei discorsi inerenti il Var, che approfondiremo in basso, la vittoria eventualmente certificata col gol di Milik non sarebbe stata meritata. Per un’ora l’ottima Salernitana di Nicola ha giocato molto bene a Torino, trovando due gol rispetto ai bianconeri che hanno fatto troppo poco. Nell’ultima mezz’ora succede di tutto e al 95’ viene annullato il 3-2 juventino, ma Allegri deve ancora trovare una spiegazione a questi momenti così altalenanti della sua squadra.

Roma trascinata Dybala, Lazio ok col Verona

Alle spalle delle tre di testa, un gradino più in basso c’è la Roma, trascinata al Castellani da Paulo Dybala che si conferma come l’uomo più in forma del gruppo di Mou. Il sinistro mortifero dai 20 metri mette in discesa la partita ma un altro svarione difensivo rimette tutto in parità prima dell’intervallo. Per la vittoria di Empoli è ancora decisivo un guizzo dell’argentino che serve un cioccolato che Abraham trasforma a dovere. Un finale più calmo per i giallorossi viene negato dalla traversa di Pellegrini dal dischetto. Roma che si rimette in carreggiata dopo due sconfitte consecutive.

La Lazio riscatta la sconfitta col Napoli con il 2-0 sull’Hellas Verona. Un legno per parte nel primo tempo ma nella ripresa fa la differenza il centrocampo di qualità di Sarri. Il cross perfetto di Milinkovic-Savic permette a Immobile di appoggiare in rete di testa, mentre chiude la partita a tempo scaduto Luis Alberto. In mezzo molte più occasioni per i biancocelesti per una vittoria che serviva per tornare a muovere la classifica.

Centrogruppo: in fondo si muove il Monza

Seconda sconfitta stagionale per la Fiorentina, che si fa rimontare a Bologna: la squadra di Italiano sembra già patire l’impegno europeo infrasettimanale. L’Udinese, corsara a Reggio Emilia, ottiene il quarto successo consecutivo: andata sotto nel primo tempo recupera e sorpassa con l’uomo in più. Muove la classifica il Monza a Lecce: i brianzoli vanno avanti con una punizione bellissima di Sensi, si fanno riprendere e poi resistono grazie a Di Gregorio e alcuni episodi arbitrali discutibili.

Ci Piace e Non Ci Piace: Udinese e Var

Ci Piace che va di diritto all’Udinese di Sottil, che mette a segno la quarta vittoria consecutiva e contestualmente il quarto posto in classifica. Friulani autentica rivelazione di questo scorcio di Serie A dopo un inizio balbettante. Ora è la piccola che non vorrebbe affrontare nessuno: la Roma ne sa qualcosa in attesa dell’Inter, che nel lunch match di domenica prossima andrà in Friuli.

Non Ci Piace, scontato, al caos generato dal Var. Al netto di diversi episodi controversi tra Lecce, Genova e Bologna, resta clamoroso ciò che è successo in Juventus-Salernitana. Passi la svista dell’assistente, ma non è ammissibile togliere un gol regolare perdendosi dall’inquadratura televisiva un uomo, nella circostanza Candreva sul gol di Milik. È inammissibile nell’era della tecnologia, con quasi 20 telecamere a disposizione e con almeno due persone addette a visionare le immagini al replay. La spiegazione dell’AIA (“non avevamo a disposizione quell’immagine”) non può assolvere uno strumento che aveva il compito di chiarire e sciogliere più dubbi possibili.