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Midtjylland 5 – 1 Lazio, umiliazione per i ragazzi di Sarri

La Lazio esce sconfitto dalla trasferta in Danimarca, rimediando un sonoro 5-1 su cui Sarri dovrà lavorare parecchio prima di Cremona

Luis Alberto

Luis Alberto

Inutile nascondere che ci si aspettava qualcosa dalla Lazio nella partita di stasera contro il Midtjylland e di certo quello che sorprende è il risultato pesantissimo. Prendere 5 goal fa male in ogni situazione, ma subirli senza lottare e giocando con sufficienza è ancora più doloroso per i tifosi biancocelesti. Sarri ha perso le redini della squadra dopo il 25′ quando i padroni di casa sono passati in vantaggio, ma anche i giocatori si sono impegnati per far sì che tutto andasse storto. La Lazio ha probabilmente peccato di superbia aspettandosi un avversario remissivo, ma sarebbe bastato ricordare quanto l’Atalanta lo scorso anno abbia dovuto soffrire al Gewiss Stadium ottenendo solo 1 punto in casa. L’attenuante del poco tempo a disposizione per riposare non può bastare a giustificare una tale umiliazione. Onore al merito dei padroni di casa che hanno imbrigliato gli schemi di Sarri.

Midtjylland 5 – 1 Lazio

Primo Tempo

Il primo tempo non regala praticamente emozioni fino al 25′. Nonostante i primi minuti abbiano visto una Lazio padrona del campo con un Midtjylland inerme di fronte al giro palla dell’undici di Sarri, dal 26′ qualcosa è cambiato. Dopo una clamorosa traversa colpita da Isaksen è Paulinho a ribadire in rete portando i danesi sull’1-0. La difesa biancoceleste non è riuscita a riposizionarsi dopo il legno colpito e il brasiliano è stato bravo a sfruttare un tiro mal riuscito del compagno. Ci si aspetta una reazione immediata, invece la Lazio sembra subire il colpo a livello mentale e nel giro di 5 minuti subisce il secondo goal a firma Kaba (30′). Sarri è infuriato sulla panchina, anche se c’è da riconoscere un pizzico di fortuna per il Midtjylland, che grazie allo scivolone di Mario Gila trova il 2-0. L’unica occasione per la Lazio è il tiro di Pedro che viene miracolosamente arginato dal portiere danese, poi non si vede altro da parte dei capitolini. Le squadre vanno negli spogliatoi dopo un minuto di recupero.

Secondo tempo

Se ci si aspetta qualcosa in più nel secondo tempo, tutto arriva dal Midtjylland che nel giro di di 7 minuti allunga le distanze su un calcio di rigore procurato dal fallo di Danilo Cataldi. Evander trasforma il calcio di rigore al 52′ e gela la Lazio. Sarri deve correre ai ripari e decide di cambiarne 3: Radu, Vecino e Pedro lasciano il posto rispettivamente a Marusic, Milinkovic-Savic e Cancellieri. Il Sergente prende subito le redini della squadra in mano quando al 57′ sigla il goal dell’3-1 con un tiro sporco che beffa l’estremo difensore danese. L’illusione dura poco perché il Midtjylland dopo 10 minuti guadagna un altro calcio di rigore, infatti è Marusic a intervenire rudemente su Isaksen, regalando un rigore solare alla squadra allenata da Capellas. Ed è quindi 4-1 il parziale firmato da Isaksen (67′), che dopo il rigore parato da Provedel è bravo ad arrivare prima di tutti. Sarri a questo punto è su tutte le furie e inserisce Marcos Antonio nel disperato tentativo di dare più dinamismo a una squadra addormentata. Serve a poco perché al 72′ minuto la difesa della Lazio si fa bucare nuovamente dal Midtjylland con un goal di Sviatchenko che beffa Provedel portando la sua squadra in vantaggio per 5-1. Il risultato è più che meritato, soprattutto se paragoniamo le diverse ambizioni delle due squadre. Sarri dovrà necessariamente fare qualcosa e intervenire sull’impatto psicologico che questa disfatta avrà sui ragazzi.

Menzione speciale per:

Antonio Capellas

L’allenatore del Midtjylland siede su questa panchina da 3 settimane e ha preparato questa partita con dovizia di particolari. Abile nel non cadere nella ragnatela del giro palla di Sarri, ha avuto anche la decenza di non esultare più di tanto sul 5-1 in favore dei suoi ragazzi. Il suo undici ha avuto pazienza per la prima metà del primo tempo, aspettando la prima occasione buona per segnare, riuscendoci ampiamente.

Le pagelle

Provedel 6

Ne prende 5 ma è incredibilmente incolpevole, anzi para anche un rigore sulla cui ribattuta il reparto difensivo si fa una dormita.

Hjsay 4,5

Nei primi 25 minuti sembra quasi di rivedere il terzino impegnato contro il Feyenoord, poi non ne azzecca una ed è spesso costretto ai falli. Sbaglia posizionamenti, diagonali e passaggi in impostazione.

Gila 5

Anche se è bravo negli anticipi e nel gioco aereo, purtroppo dopo 5 goal presi la responsabilità è anche la sua, non tanto per lo scivolone sfortunato sul secondo goal dei danesi, ma per la reattività sul secondo rigore sbagliato da Evander.

Romagnoli 5

Anche per lui vale lo stesso discorso di Gila. Troppi errori di posizionamento e poca reattività: da lui e da Gila ci si aspettava di più perché freschi.

Radu 4,5

Basterebbe ricopiare la pagella di Hysaj. Sbaglia praticamente tutte le diagonali e arriva sempre secondo sui recuperi palla. Non ci siamo.

Vecino 5,5

Nonostante il pesante passivo finché c’è lui in campo la linea dei centrocampisti tiene bene. Inoltre è l’unico a mettere la “garra” richiesta da mister Sarri.

Cataldi 4,5

Procura il rigore, ma la sua responsabilità più grande è quella di non aver saputo equilibrare le fasi di gioco. Lento e impacciato sia in interdizione che in impostazione.

Luis Alberto 5

Lo spagnolo, come il resto della squadra, produce qualcosa di blando nei primi 25 minuti, poi si spegne la luce e la cosa più bella rimane il palo colpito da calcio d’angolo, quando ormai il risultato parlava chiaro.

Felipe Anderson 5

Troppo umorale. Non mette la marcia in più quando serve e spesso tira indietro il piede sui contrasti. Solitamente fornisce un buon contributo in fase di copertura, però stasera è mancato anche quello. Meglio negli ultimi 10 minuti ma inutile dire che questo serve a poco.

Immobile 5

Un po’ per necessità, un po’ per bravura degli avversari, viene costretto a indietreggiare spesso per ottenere la palla. Si sacrifica, questo è vero, ma è poco lucido in alcuni appoggi e appare rallentato nelle verticalizzazioni. Non può giocare sempre per 90′.

Pedro 5,5

Forse è l’unico a mettere in pericolo la porta avversaria nel primo tempo, quando con un tiro a giro di sinistro mette in serie difficoltà Lössl, costretto al miracolo. Poi non produce molto nel secondo tempo e viene sostituito da Cancellieri.

Cancellieri 5,5 (53′)

Il ragazzo ci prova costantemente e senza risparmiarsi, però entra in un momento troppo complicato e non riesce a incidere sulla gara. In uno spunto interessante si trova quasi a tu per tu con il portiere avversario ma cade a terra, senza ottenere il rigore.

Marusic 4,5 (53′)

Evidentemente non è la giornata giusta per i terzini. Entra e sbaglia i tempi degli interventi su Isaksen, su cui poi commette fallo da rigore. Disattento e svogliato.

Milinkovic Savic 5,5 (53′)

Certamente è lui a segnare il goal, ma la prestazione non è per niente convincente. Si innervosisce spesso e quando perde palla non insegue mai l’avversario per recuperare la sfera. Appare svogliato e a tratti superficiale.

Marcos Antonio 5,5 (69′)

Sicuramente con il suo ingresso abbiamo visto molte aperture sugli esterni e un pizzico di equilibrio in più in mezzo al campo, ma come tutti i subentrati risente del pesante passivo.

Luka Romero 6 (76′)

La sufficienza è d’incoraggiamento, perché il ragazzo mette grinta e convinzione su ogni palla. Per poco non riesce a trovare il goal dopo un’azione confusa. Forse merita più spazio.

Patrizio Trecca

*Foto dalla pagina ufficiale SS Lazio