Prima pagina » Cronaca » Tivoli, incendio ospedale, gli anziani ricoverati: “Abbiamo aiutato i pazienti a scappare”

Tivoli, incendio ospedale, gli anziani ricoverati: “Abbiamo aiutato i pazienti a scappare”

Gli inquirenti provano a ricostruire la drammatica vicenda dell’incendio, scoppiato nella notte di venerdì 8 dicembre, all’ospedale di Tivoli

Incendio ospedale di Tivoli, un vigile del fuoco al lavoro

Cominciano i primi tentativi degli inquirenti di ricostruire la drammatica vicenda dell’incendio scoppiato nella notte di venerdì 8 dicembre, intorno alle 23, in alcuni locali del piano interrato dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli e che ha ha avuto come conseguenza la morte di 3 pazienti ricoverati e l’evacuazione di tutti gli altri.

Il presidente Rocca all’ospedale di Tivoli

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, arrivato a Tivoli comincia a dare qualche informazione sul futuro della struttura: “Dobbiamo capire l’entità dei danni, ma potremo fare valutazioni solo quando l’immobile ci sarà rimesso a disposizione. Sicuramente il pronto soccorso è distrutto e andrà rifatto, sicuramente ci vorranno alcune settimane ma non so dire adesso se poi diventeranno 6 mesi. Solo con la restituzione degli immobili potremo fare una prognosi sulla tempistica di ripristino, fondamentale per una comunità cittadina che adesso è senza un presidio ospedaliero”.

Lacrime, paura, “anziani che piangevano e avevano sete”, messi fuori nella notte attraverso le scale antincendio, con l’aiuto delle torce dei cellulari, nel buio pesto, protetti appena dalle coperte dei loro letti. Un fumo che saliva velocemente e riempiva stanze e corridoi dei reparti e la catena umana dei pazienti che si sentivano meglio e che hanno potuto alzarsi dal letto per aiutare gli infermieri. E’ il racconto alla Dire del signor Enzo Passaro, ricoverato all’ospedale di Tivoli per un intervento chirurgico, prossimo alle dimissioni, che mentre era su Tik Tok con moglie e amici si è ritrovato catapultato in una notte tragica.

L’aiuto dei pazienti ricoverati

“E’ successo verso le 23. Io mi trovavo in reparto al quarto piano, nella parte nuova di chirurgia. Il fumo saliva immediatamente, stavo abbastanza bene fisicamente e ho dato una mano agli infermieri”, racconta Enzo che a un certo punto, insieme ad altri ricoverati del piano di sotto, si ritrova nella catena dei soccorsi. “E’ stato brutto, il personale era ridotto per via della festa dell’Immacolata, dentro l’ospedale c’era la luce, ma gli ascensori erano in black out. All’esterno non c’erano luci di emergenza sulla scala anticendio e abbiamo usato le torce del cellulare”.

“Ho agito così per istinto, abbiamo messo in salvo e in sicurezza le persone dei reparti”. In Pronto soccorso le urla e la paura. “Tante persone anziane piangevano, avevano sete, le abbiamo messe con una coperta fuori, attraverso le scale antincendio”. “Ho firmato un foglio che ha tenuto la Capo sala per lasciare posti letto ad altri”, racconta ancora Enzo che alle tre di notte ha chiamato la moglie per farsi venire a prendere e ora è finalmente a casa, mentre scorre video e foto di una nota che non può dimenticare. (Red/ Dire)