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Telefoni a gettone, ve li ricordate? Oggi lo smartphone diventa un’arma

Secondo gli esperti una sofisticata tecnologia sempre più avanzata, intrecciando il telefonino all’intelligenza artificiale, potrà trasformarlo in un’arma di difesa

Telefonino cellulare, smartphone

Sembra impossibile ricordarsi come fosse la quotidianità prima dell’avvento del telefonino.

 I telefoni di ieri

Con uno sforzo di memoria qualcuno potrà ricordare i  telefoni ‘curvy’, quelli con il filo e le meravigliose cabine a gettone. O le lunghe soste in casa per aspettare la fatidica telefonata all’apparecchio fisso sul tavolinetto dell’ingresso o in camera da letto. Quando poi la chiamata arrivava e ci si accordava per uscire, ci si guardava negli occhi.

Alle cene ci si concentrava sugli amici presenti e non si  chattava su WhatsApp con quelli assenti, ignorando la comitiva. Per lavorare era necessario trovarsi a una scrivania per inviare una raccomandata, un fax o in tempi più moderni una mail. Oggi è tutto cambiato. Un terminale tecnologico ci consente di gestire affari a distanze siderali dai nostri partner di lavoro.

Telefonate, meeting, video, fotografie, link e testi audio registrati o scritti sono all’ordine del giorno. Documentare è diventato facile. Lo smartphone è quasi una prosecuzione del nostro braccio, trasforma tutti in reporter dell’ultima ora che battono la tv sulla velocità di divulgazione. Il cellulare è il mezzo più importante per comunicare ed esserci, anche quando siamo lontani.

Lo smartphone nemico e amico

Grazie al telefonino siamo nel bene e nel male sempre reperibili. Anche in vacanza veniamo interrotti per ragioni professionali non sempre così urgenti. A causa dell’perconnessione possiamo chiedere aiuto, ma anche essere intercettati, tracciati, spiati. Il diritto all’oblio, frantumato da internet, è preso a pugni anche dal telefonino che  lascia tracce, anche se cancelliamo. Nemico degli adulteri e complice degli spioni,  il portatile esercita il proprio fascino su tutti.

 Persino i criminali non resistono alla tentazione di filmarsi  e di raccontare i loro delitti sulle chat, facilitando il lavoro della polizia.  Grazie alla superficialità,  all’arroganza e al narcisismo dei malfattori il cellulare è diventato un grande alleato delle forze dell’ordine.

Dall’attico di Alberto Genovese al Duomo di Milano, fino alla vicenda che coinvolge il figlio di Beppe Grillo per arrivare  alla violenza del branco di Palermo, i video, i messaggi e i vocali servono per confermare  o smentire le accuse di stupro delle vittime.

Il cellulare come arma di difesa

Secondo gli esperti una sofisticata tecnologia sempre più avanzata, intrecciando il telefonino all’intelligenza artificiale, potrà trasformarlo in un’arma di difesa. Negli USA il Gruppo ‘Ideal Conceal’ del Minnesota ha inventato una pistola a forma di telefono, progettata per assomigliare ad uno smartphone ma che, con un solo clic di sicurezza, si apre e spara.

Si tratta di una Derringer calibro 380 a doppia canna con al suo interno due proiettili, che sarà messa in vendita per  la modica somma di 395 dollari. Se aggrediti, la rivoltella è servita. L’idea solleva molte polemiche, ma lo sviluppatore Kirk Kjellberg avrebbe già ricevuto 2.500 mail di prenotazione da acquirenti interessati a comprarla.

Un modo singolare di attirare l’attenzione su un mercato che sta soffrendo.

 I cellulari attirano ancora?

 In base ai dati forniti dalla società di ricerca IDC la domanda dei consumatori si è infatti ridotta a causa delle incertezze economiche. Per di più oggi la maggior parte delle persone ha già acquistato un telefono e sulla piazza se ne trovano diversi, anche a prezzi contenuti.

Inoltre i portatili sono sempre più riparabili e possono essere ricondizionati, ovvero resi  nuovi con una rigenerazione o sostituzione delle parti difettose o usurate. Questi elementi hanno saturato un business che sta cercando di rinnovarsi attraverso stratagemmi al passo con i tempi.

Lo smartphone del 2025

I telefoni potrebbero cambiare design e spostare le telecamere frontali sotto il display per non occupare spazio sullo schermo. Vedremo colori più brillanti, verrà garantita una batteria a lunga durata e sarà aumentata la densità dei pixel.

Gli archivi fotografici saranno criptati per tutelare ogni nostra informazione. La vera sfida sarà quella di affiancare al virtuale, una realtà potenziata che renderà più realistica ogni nostra esperienza telefonica; dalle chat alle videochiamate  sino alle semplici telefonate, ai video e alle foto.

I monitor pieghevoli stanno attirando l’attenzione dei consumatori e la possibilità di accedere a una nuova generazione di display arrotolabili sta appassionando l’utenza.C’è  molta attesa per l’evoluzione delle forme che potrebbero avere i prossimi smartphone. I cellulari con un costo medio o elevato proporranno le nuove fotocamere da 200 MP con sensori sempre più sensibili. Le aziende cinesi dal canto loro continueranno a prediligere le fotocamere triple con sensori da 50 MP.

Gli occhi sono puntati sulla Mela che non delude mai. Apple per la prima volta ha scelto un nuovo modello di fotocamere al periscopio  per i modelli Pro/Pro Max. Tale sistema ha permesso alla Casa di Cupertino di estendere in orizzontale anziché in verticale le lenti necessarie per realizzare lo zoom. Attraverso specchi prismatici, che ne accresceranno la lunghezza focale, l’immagine potrà spingersi più lontano senza aumentare lo spessore dell ‘iPhone.

I sensori biometrici sempre più sofisticati, continueranno ad accompagnare i nuovi telefoni di tutte le marche presenti sul mercato. Grazie ai loro progressi diventerà possibile entrare nel proprio telefono senza l’inserimento del codice di sblocco in situazioni difficili. L’algoritmo consentirà infatti il  riconoscimento facciale o la lettura dell’impronta digitale, anche nella semioscurità.

Cosa ci attende nel futuro

Secondo Marty Cooper che sviluppò il Motorola DynayTac le prossime generazioni saranno a loro agio con un dispositivo mobile impiantato nell’orecchio che non andrà ricaricato. Lo schermo attuale, uno dei componenti fondamentali, non si adatta in maniera ergonomica alla curvatura del volto umano È per questo che secondo uno dei padri della telefonia mobile la prossima evoluzione della tecnologia di tale settore non potrà che virare verso una collocazione sottopelle.
 La questione della privacy si pone poiché, se il dispositivo di comunicazione venisse impiantato nel corpo tramite un microchip, saremmo tracciati ad ogni istante. Discorso che solletica le élite globaliste, ma che fa paura.

 Iniziativa che attuerebbe le peggiori visioni  di una realtà distopica per ora proiettate soltanto nei film di fantascienza. Prove di transumanesimo che mettono in  pericolo la nostra identità umana.