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Taglio stipendi agosto, in busta paga spunta il codice 3801: è l’addizionale nascosta che ti porta via centinaia di euro già dal prossimo mese

Codice 3801 busta paga

Il codice 3801 presenta nella busta paga rappresenta l'addizionale regionale Irpef, la cui aliquota varia in base alla Regione - Romait.it - foto Canva

Milioni di lavoratori rischiano di portare a casa centinaia di euro in meno all’anno: la causa è da ricercarsi nel codice 3801.

La maggior parte dei lavoratori non vede l’ora di ricevere la tanto desiderata busta paga mensile, anche se la prossima volta molti potrebbero rimanere con l’amaro in bocca. Il motivo? Semplice, l’introduzione del codice 3801, che rischia di “rubare ai dipendenti” centinaia di euro all’anno.

Ciò si traduce ovviamente in uno stipendio più basso e una delusione generale. Per non parlare delle conseguenze economiche che tale situazione può arrecare alla propria vita domestica, per la quale si devono continuare a sostenere le regolari spese, bollette incluse.

A questo punto la domanda sorge spontanea: in cosa consiste esattamente il suddetto codice e qual è la ragione per la quale il salario di milioni di persone subirà un grosso impatto negativo? Qui di seguito trovate la risposta.

Il codice 3801 in busta paga

Tra le voci presenti in busta paga c’è anche il codice tributo 3801, anche se una gran fetta di lavoratori non ha idea della sua esistenza. Quest’ultimo non rappresenta altro che l’addizionale regionale Irpef, ovvero l’imposta che si applica regolarmente al salario, sia dei professionisti che degli autonomi.

Essendo diretta dalla Regione, l’importo relativo dipende dal proprio comune di residenza. Nonostante l’aliquota base da versare corrisponde all’ 1,23%, le regioni hanno la facoltà di apportare delle modifiche (a volte basate sul reddito) fino a un massimo di due punti percentuali, raggiungendo quindi il 3,23%.

Monete
Il codice 3801 presenta nella busta paga rappresenta l’addizionale regionale Irpef, la cui aliquota varia in base alla Regione – Romait.it – foto Canva

Addizionale regionale Irpef: il versamento

Per quanto riguarda i dipendenti, è il datore di lavoro che si fa carico del versamento in qualità di sostituto d’imposta. Quest’ultimo può essere diviso in 9 rate (conguaglio a febbraio), 10 rate (conguaglio e gennaio) o 11 rate (conguaglio a dicembre). Qualora ci fosse necessità, e previo accordo, è possibile dilazionare l’addizionale regionale Irpef in un numero inferiore di rate. È questo per esempio il caso di buste paghe particolarmente basse.

Differente è invece la situazione dei liberi professionisti, che si fanno carico del versamento del contributo in autonomia. Il pagamento può avvenire in tre modalità: tramite servizi e-banking, direttamente all’Agenzia delle Entrate (online o tramite modello F24), oppure con l’aiuto di società finanziarie autorizzate.