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Stretta INPS, attenzione ai giorni di permesso: quando torni a lavorare ti sparano 60.000€ di multa | Adesso è vietato

Lavoratore disperato - Romait.it

Lavoratore disperato - Fonte www.pexels.com - Romait.it

I lavoratori che chiedono i giorni di permesso devono sapere che rischiano di ricevere una multa. Non è uno scherzo, dato che c’è chi ne sta pagando le conseguenze.

INPS è acronimo di Istituto Nazionale della previdenza sociale, presso cui tutti i lavoratori dipendenti pubblici o privati e quelli autonomi devono essere obbligatoriamente iscritti. Il suo operato è sottoposto alla vigilanza da del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e pochi sanno che la prima previdenza sociale italiana nacque alla fine del 1800.

Infatti nel 1898 fu introdotta la Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia che prevedeva la pensione determinata su base contributiva. Nonostante siano passati tanti anni, l’INPS tende sempre a pagare le pensioni e altre prestazioni previdenziali con le imposte.

Tra le altre attività possiamo menzionare anche l’accertamento dell’invalidità e dei giorni di malattia. Inoltre sul portale dell’INPS c’è anche la possibilità di fare richiesta di assenza da lavoro per assistere familiari disabili in situazioni di gravità.

In questo caso il lavoratore ha la possibilità di avere tre giorni e prolungamento di questo tempo può avvenire solo in determinate situazioni. Il tutto deve essere riportato con la giusta documentazione. Eppure di recente qualcuno ha cercato di passare inosservato trascurando un dettaglio fondamentale.

Non chiedere i giorni di permesso. Verserai lacrime

Sul sito orizzontescuola.it è stato tutto riportato un evento del tutto inaspettato. Molti avranno intuito che si sta parlando della categoria degli insegnanti, in quanto al centro dell’attenzione è finita una docente perché è stata colta sul fatto dalla Guardia di Finanza.

In poche parole da alcune indagini è emerso che ha usufruito di oltre 700 giorni di congedi straordinari retribuiti per assistere un familiare non su autosufficiente (secondo quanto previsto dalla Legge 104/1992). Nulla di strano, dal momento che è un diritto quale richiesta. In realtà è stato scoperto altro.

INPS - Romait.it
INPS (Fonte Depositphotos) – Romait.it

Multe salate in arrivo per aver trasgredito alla legge

Come riportato su Il Mattino, durante il periodo di assenza da scuola l’insegnante avrebbe esercitato ugualmente l’attività di libero professionista. I sospetti sono arrivati nel momento in cui ha emesso delle fatture e percepito ulteriori redditi.

Ovviamente c’è stata una segnalazione sia presso l’Autorità Giudiziaria e sia presso l’istituto scolastico dove la donna ha la cattedra. Purtroppo dovrà sborsare 60.000 euro per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Ragion per cui dovrà dare indietro la somma percepita in questi anni di assenza. Non è una bella situazione, ma ciò dimostra ancora una volta che bisogna avere buon senso in ambito professionale e nella vita di tutti i giorni.