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Speciale vaccini: intervista al Prof. Guido Rasi, ex Direttore Esecutivo Ema

Prof. Rasi: “Se avessi davanti i 4 attuali vaccini e mi chiedessero tu Guido quale ti fai? Non esiterei, chiudo gli occhi e ne prendo uno”

Prof. Guido Rasi, vaccini

Prof. Guido Rasi, ex Direttore esecutivo dell'Ema e Microbiologo dell'Università di Tor Vergata - Roma

Speciale vaccini Covid-19, riportiamo sul nostro giornale una diretta live Facebook dell’associazione YOUR FUTURE col Prof. Guido Rasi, già Direttore esecutivo dell’EMA e microbiologo dell’Università Tor Vergata di Roma.

di Sandro Gugliotta

“Se mi mettessero di fronte 4 barattoletti con gli attuali vaccini e mi chiedessero tu Guido quale ti fai? Non esiterei, chiudo gli occhi e ne prendo uno”. E’ questo il messaggio che si ricava dal dibattito in diretta live Facebook organizzato dalla associazione Your Future, col Prof. Guido Rasi ex Direttore esecutivo dell’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali al centro del dibattito politico e sanitario, poiché è l’ente europeo che autorizza l’immissione in commercio di tutti i medicinali che circolano in Europa compresi ovviamente i vaccini di cui abbiamo un gran bisogno.

Per il Prof. Rasi non ci sono dubbi. I vaccini attualmente in circolazione in Europa sono tutti molto sicuri, ognuno dei quali presenta dei fisiologici pro e contro, ma sono tutti efficaci per alzare il muro di protezione contro il virus. Ma andiamo con ordine.

Una diretta live molto partecipata dato l’argomento che ha permesso di fare chiarezza rispetto alla selva di notizie, opinioni, commenti ecc. veicolati dai media.

Professore cosa sono e a cosa servono i vaccini?

R. Il vaccino è una specie di meraviglia con cui noi riusciamo ad usare le nostre stesse difese, ad addestrarle meglio in poche parole il vaccino è un trucco per dare una informazione in anticipo al nostro sistema immunitario. In due parole il sistema immunitario funziona in modo tale che riconosce ogni proteina che non faccia parte del nostro essere del nostro individuo. Ed i virus sono tali quando arrivano, il nostro sistema immunitario li riconosce e cerca di distruggerli. Quando arrivano in massa sopraffanno il nostro sistema immunitario.

Bene se noi gli diamo quella informazione in anticipo la barriera di anticorpi si fa trovare schierata ed il virus quando arriva non riesce a fare i danni che farebbe. Il gioco è semplice, si dà questa informazione ovvero il codice di quale sarà il punto vulnerabile del nostro nemico, il virus, e quindi si prepara in anticipo tutto, è una spiata a nostro favore.

Quanti e quali vaccini ci sono?

R. Dobbiamo precisare una cosa: a livello sperimentale ci sono dei numeri che si stanno rilevando più attendibili del solito, anche la sperimentazione questa volta è stata sorprendentemente più robusta che in passato anche se i tempi sono stati brevi per vari motivi, a livello sperimentale è difficile fare una comparazione diretta, questa si sta facendo adesso sul campo perché si iniziano ad usare veramente i vaccini. Noi ad oggi abbiamo 3 vaccini che sono i due RNA Pfizer, Biontech Moderna e Astrazeneca, sono con due tecnologie diverse. Astrazeneca rispetto agli altri due nella fase sperimentale sembrava un po’ meno efficace in realtà si è capito che era una questione di come veniva descritto.

Per questa pandemia al vaccino si chiedono tre cose per tre livelli: il primo è prevenire la morte e l’ospedalizzazione cioè la malattia grave. Il secondo livello è prevenire qualsiasi forma di malattia e il terzo livello è prevenire anche la trasmissione. Allora vediamo come siamo con le conoscenze adesso. Il primo livello ovvero il 100% di protezione dalla morte e dalla malattia grave sembrano averlo tutti e tre i primi vaccini approvati, il secondo livello sembrava inizialmente che il vaccino ad RNA fosse più efficiente per prevenire qualsiasi forma di malattia anche lieve, si parlava di un 95 % contro il 60/65% di Astrazeneca.

Invece la grande esperienza inglese, cioè 7 milioni e mezzo di persone vaccinate fanno vedere che Astrazeneca addirittura già dopo la prima dose è un po’ superiore addirittura a quelli ad RNA. Questo è un dato di ieri pomeriggio. Poi c’è il quarto vaccino in arrivo cioè Jhonson & Jhonson che si presenta piuttosto bene è intermedio tra quello che era l’iniziale Astrazeneca e questi adesso, capace di prevenire all’80% qualsiasi forma di malattia e come gli altri intorno al 95/100% nel prevenire la morte e l’ospedalizzazione.

Un altro aspetto dei vaccini è la modalità di somministrazione la catena del freddo la distribuzione ecc. quindi in un strategia vaccinale il migliore può essere quello che si riesce a fare, e per i primi 4 vaccini non c’è una prevalenza in termini di effetti collaterali.

La comparazione si sta facendo adesso dove abbiamo la possibilità di raccogliere dati. Le esperienze di Israele ed UK ci dicono che gli effetti collaterali sono tutti più o meno uguali, Astrazeneca sembra essere un po’ più reattivo, cioè dare più effetti collaterali nei giovani, mentre Pfizer e Biontech negli anziani ma sono numeri minimi e reazioni banali, parliamo di pochi casi su milioni di somministrazioni.

Se mi mettessero di fronte 4 barattoletti con gli attuali vaccini e mi chiedessero tu Guido quale ti fai? Non esiterei, chiudo gli occhi e ne prendo uno, perché tutti hanno qualche pro e qualche contro. La verità finale per cosa va meglio per Guido e cosa va meglio per te la sapremo tra 7/8 mesi quando avremo tutti i dati degli studi comparativi fatti. Non avrei detto la stessa cosa 15 giorni fa, avrei detto gli RNA un po’ meglio. Ora dico di no.

Una cosa importante l’esperienza di Israele con oltre 8 milioni di vaccinati, ovvero tutta la popolazione, sembra dirci che questi vaccini prevengono anche la trasmissione, non è un dato confermato ma sta andando nella direzione positiva, questo cambierebbe tutto perché vuol dire che gli immunizzati alla fine non trasmettono neanche più e questo porrebbe fine a tante tribolazione che stiamo subendo.

Le donne in gravidanza o che allattano possono vaccinarsi?

R. Per quello che ne so e che stiamo vedendo non solo è indicato ma è raccomandato alle donne in gravidanza anche nell’allattamento, non è stata fatta sperimentazione vera all’inizio è stata fatta quella che si chiama sperimentazione opportunistica, si scopre dopo che la donna era incinta è stata vaccinata e si è scoperto non solo che è andato tutto bene ma che avere il Covid in gravidanza oggi sappiamo che può porre dei problemi ma anche ci permette di vaccinare due soggetti con una sola dose di vaccino, il bimbo e la mamma. Quindi assolutamente le donne in gravidanza vanno vaccinate.

Posso scegliere come cittadino quale vaccino fare?

R. No in questa fase direi di no che non sia data questa facoltà perché nessuno ha i dati per sapere quale è il vaccino che va bene personalmente per ogni singolo individuo, è chiaro che tra un anno si potranno avere più dati quindi oggi si rischia di fare una scelta basata su una impressione su una pubblicità o cose del genere. Io che ho visto tutti i dossier su oltre 50 vaccini passati per l’EMA posso dire che non ci sono elementi per dire che per me va bene un vaccino anziché un altro.

Quindi si devono distribuire mano mano che arrivano con mirati provvedimenti di logistica. Come riusciamo a distribuirli si deve dire prendete quello che arriva. Così ora è in tutto il mondo. Ci sarà una seconda fase di libero mercato quando lo stato avrà assolto il suo dovere, che sta facendo in maniera maldestra, di proteggere la popolazione dando un vaccino gratuitamente e dandolo con i criteri della migliore conoscenza del momento in cui si somministra.

Riguardo ai vaccini tipo Sputnik o altro io me lo farei se l’EMA l’approverà, si. Ricordiamo che l’EMA approva tre cose: 1- L’efficacia, 2- sicurezza e 3 -qualità. Mentre noi facciamo i sofisticati su questi 3 vaccini che abbiamo, di Sputnik non sappiamo nulla. Abbiamo un 92% di efficacia con dati pubblicati dai russi senza aver fatto gli studi in fase due e tre, sappiamo che è stato somministrato in milioni di persone quindi abbiamo ragionevole certezza sulla sicurezza, sull’ efficacia non si sa nulla, e la cosa più grave è che non si sa nulla sulla qualità. San Marino con lo Sputnik sta rischiando.

Professore quanto dura l’immunità che ci deriva da questi vaccini?

R. Noi abbiamo la certezza solo delle osservazioni fatte dei primi volontari quindi partiamo da aprile dell’anno scorso quindi a marzo siamo in grado di dire che dura 11 mesi. L’unica verità accertata è comunque quella dell’osservazione reale dei primi che si sono vaccinati. Abbiamo la certezza ad 11 mesi. La proiezione è sempre più accurata e ci aspettiamo un protezione per non meno di 2 anni. Con riferimento agli effetti collaterali parliamo di oltre 200 milioni di dosi somministrate e nessuna morte od effetto gravissimo.

E con riferimento alle varianti?

R. Per adesso le tre varianti che girano sono tutte sensibili al vaccino. La variante brasiliana risponde un po’ meno ai vaccini, un 25% circa in meno, ma l’obiettivo di primo livello ovvero prevenire la morte e l’ospedalizzazione viene sempre raggiunto all’80/85 %.

Perché l’Italia non è in grado di produrre i vaccini da sé?

R. Per ora l’Italia ne sta parlando, dei segnali positivi li vedo, la Protezione civile ha una macchina credibile ed è stata messa in campo finalmente. I medici di famiglia saranno coinvolti. Il vaccino di Astrazeneca si è dimostrato valido in tutte le fasce di età e ci sono tutti i presupposti perché venga dato ai medici di famiglia poiché non ha la catena del freddo e possono aumentare la capacità di somministrazione. Fare 600 mila dosi al giorno non è un cosa cosi spettacolare se la macchina parte. Se si usano le strutture reali e non le primule, entro l’estate abbiamo la possibilità di vaccinare tutti i più vulnerabili e di ridurre drasticamente morti e ricoveri.

Le licenze per produrre i vaccini si possono liberalizzare?

R. Liberare i brevetti è di fatto un atto teorico e non realistico. Dietro un brevetto soprattutto come questi ci sono centinaia di persone non è una cosa che è in commercio da anni per cui tutti sanno farla. Dietro questi brevetti ci sono centinaia di persone che l’hanno consentito e senza le quali non riesci a riprodurlo tanto è vero che Moderna ha preso in giro il mondo dicendo il nostro brevetto è a disposizione chiunque può rifare il vaccino la licenza è libera dopo magari discutiamo se chi l’ha fatto ci deve qualche cosa.

Ho parlato di presa in giro perché si sa benissimo che se non va la squadra che l’ha fatto, non è la ricetta della torta della nonna, ci vogliono bio reattori e tanta tecnologia e ci vuole, se vuoi farlo in fretta, devi farlo fare a chi l’ha fatto, costruire un sito mettere le squadre che ti insegnano a farlo con il famoso trasferimento tecnologico. Quindi è un po’ un discorso teorico se anche liberiamo i brevetti e non viene chi l’ha già fatto ad insegnarti a farlo e non ci metti la bravura, le competenze ed i soldi che ci hanno messo loro 10 miliardi ci ha messo il Governo americano più quelli delle ditte, buona fortuna fallo. Il governo italiano ha stanziato 41 milioni con 6 mesi di ritardo.

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