Corso Francia, tre anni e mezzo ai servizi sociali a Pietro Genovese per la morte di Gaia e Camilla
Durante il periodo di affidamento ai servizi sociali, le giornate di Pietro Genovese saranno scandite da obblighi precisi

È stata presa una decisione dal Tribunale nel caso di Pietro Genovese, il giovane coinvolto nel tragico incidente del 2019 che ha portato alla morte delle giovani Gaia e Camilla a corso Francia. Condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione, Genovese ha ora ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali come alternativa alla detenzione. Questa scelta arriva dopo che il venticinquenne ha già trascorso un anno e otto mesi agli arresti domiciliari.
I dettagli del percorso da seguire per Pietro Calabrese
Il Tribunale di Sorveglianza ha accolto favorevolmente la richiesta dei suoi legali, guidati dall’avvocato Gianluca Tognozzi. Con il parere positivo anche del procuratore generale, si è stabilito che Genovese dovrà spendere i prossimi tre anni e mezzo collaborando con due organizzazioni non profit. Una si concentra sulla prevenzione del bullismo, mentre l’altra è l’associazione fondata dal noto capitano Ultimo, che offre supporto alle persone bisognose attraverso il mutuo soccorso.
Regole e responsabilità nel reinserimento
Durante questo periodo di affidamento ai servizi sociali, le sue giornate saranno scandite da obblighi precisi. La sera sarà tenuto a rimanere presso il proprio domicilio a Roma, sottoposto a un costante monitoraggio. Se venissero infrante le regole imposte dai giudici, l’affidamento in prova potrebbe essere revocato. Tuttavia, finora Genovese sta dimostrando impegno nel rispettare tutte le prescrizioni.
L’auspicio della famiglia delle vittime
Mentre la parte giudiziaria della vicenda si avvicina a una conclusione, il dolore delle famiglie coinvolte rimane vivo. Gabriella Saracino, madre di Gaia, esprime sentimenti complessi verso questa fase: “La decisione era attesa ed è giusta – afferma – ma spero che nei prossimi anni Pietro possa riflettere ogni sera su quanto accaduto e diventare una persona migliore.” Conclude augurandosi che questo processo contribuisca davvero a un cambiamento positivo.