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Sit-in per Emanuela Orlandi, Agca: “Ratzinger poteva liberarla”

Il fratello di Emanuela Orlandi annuncia un sit-in per chiedere ancora verità sulla sorella, intanto Agca rivela: “Ratzinger poteva salvarla”

Post del sit in per Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi non intende smettere di far luce sulla scomparsa di sua sorella Emanuela. Con un post su Facebook annuncia per il prossimo 14 gennaio dalle 16.30 alle 18.30, un sit-in a Largo Giovanni XXIII. Una manifestazione per cercare di fare luce sulla scomparsa di Emanuela ma anche per tutte le vittime della crudeltà umana.

Non rinunceremo mai

“Noi non rinunceremo mai e continueremo fino alla fine a pretendere Verità e Giustizia, lo dobbiamo a Emanuela e a tutte le vittime della crudeltà umana”.

Così Pietro Orlandi affida a Facebook l’annuncio del sit in. A campeggiare sotto l’annuncio c’è un’ immagine inequivocabile. Emanuela Orlandi da una parte e dall’altra 3 pontefici: Giovanni Paolo II, Bendetto XVI e Papa Francesco. Un messaggio chiarissimo alle istituzioni vaticane affinché finalmente concedano alla famiglia Orlandi la verità sulla sorte della loro Emanuela.

Il post di Pietro Orlandi

Da “Vatican Girl” alle ultime rivelazioni

Negli ultimi mesi il caso Orlandi è tornato alle cronache, la serie tv Netflix “Vatican girl” ha magistralmente ricostruito la storia di Emanuela, scomparsa a 15 anni, il 22 giugno 1983, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Ad oggi è la sola cittadina Vaticana scomparsa. La serie si sviluppa attraverso molteplici interviste e contributi forniti anche dallo stesso Pietro Orlandi.

“Ratzinger poteva salvarla”

Ali Agca
Ali Agca

Oggi in una intervista all’Adnkronos, Ali Agca, l’attentatore di Papa Giovanni Paolo II nel commentare la morte di Ratzinger fa riferimento alla storia di Emanuela. Le sue parole: “Papa Ratzinger non ha avuto nessuna responsabilità nel mistero del rapimento di Emanuela Orlandi. Tuttavia, Papa Ratzinger poteva liberare Emanuela Orlandi, se avesse deciso di farlo durante nel suo pontificato”.

L’attentatore di Papa Woytila, oggi uomo libero, alza il tiro e afferma: ”Papa Joseph Ratzinger fu il primo Papa ad essere contestato e oltraggiato in tempi moderni da un gruppo di cattolici, il 27 maggio 2012, per aver rifiutato di recitare una preghiera per Emanuela Orlandi. Dunque Papa Ratzinger ha un debito morale verso la famiglia Orlandi”.