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Le previsioni dei giornali del Novecento per il 2023, cancro eradicato e telepatia

I pronostici della stampa dello scorso secolo sul 2023: giornata lavorativa di 4 ore e molto altro

Bambino strillone, venditore giornali del Novecento

Lo scandire del secondo millennio ha sempre suscitato fascino e inquietudine nell’immaginario umano, in tutta la storia occidentale. Ma cosa pensavano i nostri antenati del Novecento in merito al Duemila, e soprattutto all’anno 2023?

Sappiamo che per gli antichi romani, come oggi, questo numero rappresentava la fortuna, mentre nella smorfia napoletana il 23 era associato alla figura de “lo scemo”, qualcuno che si rende ridicolo e sciocco davanti agli altri.

Paul Fairie, le previsioni dei giornali per il 2023

Paul Fairie, ricercatore all’università di Calgary, in Canada, ha raccolto su Twitter le previsioni espresse dalla stampa americana e occidentale un secolo fa. Cosa è stato realizzato e cosa resta un’utopia della scienza e della tecnica?

Secondo i rotocalchi del secolo precedente la giornata lavorativa sarebbe stata di quattro ore, ebbene attualmente in alcuni paesi europei si sperimenta la riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni, ma 4 ore quotidiane non sono certo la durata del servizio lavorativo svolto mediamente dalla popolazione europea, né da quella americana.

Cancro eradicato e guerra mediatica

Secondo chi scriveva quando le notizie erano solo di carta e di voce, il cancro e la tubercolosi nel 2023 sarebbero stati eradicati. Come sappiamo oggi la tubercolosi si cura con alcune combinazioni di antibiotici e alcuni tipi di tumori promettono alte aspettative di vita ma non è sempre così.

Inoltre secondo la stampa degli anni toccati dalle due guerre mondiali, la guerra non sarebbe certo stata estirpata dalle dinamiche umana ma si sarebbe trasformata in conflitti mediatici, sottili e senza fili; eppure in tal senso la gravità dei conflitti è peggiorata perché ai metodi di comunicazione pervasivi e immediati -capaci di mistificazioni inaudite- restano affiancate le bombe e le mine.

La vita media di cento anni e la telepatia

Secondo i giornalisti del secolo scorso la vita media sarebbe stata di cento anni e questo possiamo affermare che non sia una realtà comune. E spesso ne siamo anche sollevati, perché la qualità psico-fisica della vita resta probabilmente per tutti un valore che scalza quello della sua mera durata.

La telepatia sarebbe stata secondo i quotidiani del Novecento il mezzo di comunicazione più usato del 2023. A tutti noi, anche ai più scettici, di vivere eventi telepatici o sincronici. In ogni caso il pronostico non può essere affermato e tuttavia neppure smentito, dato che non abbiamo uno strumento per misurare il fenomeno, dunque chissà cosa ci riserva…il presente.