La magistratura fa l’opposizione, ed è un problema globale
Dall’Italia alla Germania alla Francia, le toghe rosse sono un contropotere che cerca di sovvertire la volontà degli elettori: e solo la Corte Suprema Usa mette un freno al “Governo dei giudici”

Magistratura e “Governo dei giudici” (immagine dall’account X - ex Twitter - di Pro Italia)
C’è una parte della magistratura, chissà quanto grande e importante, che assomiglia a un fiume a cui il proprio alveo sta evidentemente stretto. E quindi rompe gli argini (e non solo) invadendo il campo della politica, spesso allo scopo – neanche tanto nascosto – di sovvertire la volontà popolare. E l’aspetto più preoccupante è che questo schema para-eversivo, per cui chi dovrebbe solo applicare le leggi si erge a contropotere, si ripete identico a livello globale.

La magistratura fa l’opposizione, ed è un problema
Il caso più recente si è registrato in Francia, con la perquisizione della sede del Rassemblement National da parte della Brigade financière (la GdF transalpina). Un’operazione legata, spiega il Corsera, a un’indagine sui finanziamenti di tre campagne elettorali, che Jordan Bardella, Presidente del RN, ha tacciato di «grave violazione del pluralismo». Nonché, aggiunge France 24, di «accanimento», vista anche la sentenza (che si fatica a non considerare politica) che ha reso ineleggibile la leader storica Marine Le Pen.
D’altronde, non è certo una novità che, quando gli elettori danno fiducia a un partito anti-sistema, il Sistema (copyright Luca Palamara) si ribelli alle loro indicazioni. Lo si è visto in Germania, dove l’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione ha dichiarato l’AfD, in testa nei sondaggi, incompatibile con l’ordinamento liberale. E prima ancora in Romania, con la vergogna delle Presidenziali pretestuosamente annullate e ripetute fino alla vittoria del candidato gradito alle élites.

Il non minus ultra, comunque, resta sempre l’Italia, con la sua malauguratamente lunghissima tradizione di “soccorso rosso” recentemente incarnatosi nell’attacco al Dl Sicurezza dell’esecutivo di Giorgia Meloni. Emanato da tempo dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, come ha ricordato il Guardasigilli Carlo Nordio al Messaggero, eppure bollato come incostituzionale dall’Ufficio del Massimario della Cassazione. Preoccupato pure, scrive Il Giornale, del «grave disagio sociale» arrecato agli abusivi dallo sgombero accelerato degli immobili occupati, un passaggio che pare dettato da Ilaria cum grano Salis.
La Corte Suprema Usa mette un freno al “Governo dei giudici”
Probabilmente il Vecchio Continente dovrebbe prendere esempio dal Nuovo, dove pure le toghe rosse cercano da sempre di ostacolare il lavoro del Presidente Donald Trump. Ma dove la Corte Suprema, come riporta Sky TG24, ha limitato la facoltà dei tribunali inferiori di sospendere gli atti della Casa Bianca a livello nazionale. Salvaguardando così, come ha sottolineato il tycoon, «la separazione dei poteri e lo Stato di diritto», e mettendo finalmente un freno al “Governo dei giudici”.

Eppure, perfino un’azione simile è necessaria ma non sufficiente, perché cura i sintomi piuttosto che la malattia, e una magistratura che fa l’opposizione è un enorme problema. Anzitutto per la minoranza, che così mostra l’inconsistenza del proprio progetto politico rispetto a quello della maggioranza: e, per estensione, per la stessa democrazia.






