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Silvia Brindisi presenta: “Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore”

Lentamente, senza rumori o suoni, un mondo parallelo al nostro si sveglia la mattina

Ogni giorno la città di Roma narra un capitolo nuovo della sua storia millenaria. Dalle prime luci dell'alba fiumi di persone si muovono per raggiungere il posto di lavoro, nell'aria si diffondono i primi suoni urbani. Lentamente, senza rumori o suoni, un mondo parallelo a questo si sveglia: è il mondo variegato dei senzatetto, un popolo silente forgiato dalle asperità della vita sulla strada.

Uomini e donne le cui giornate sono scandite da tempi e modi diversi dai normali. Secondo la Caritas di Roma, nella Capitale vi sarebbero tra 14mila e 16mila persone senzatetto. Roma Capitale quest'anno ha attivato diverse strutture per la loro accoglienza, lasciando aperte la notte alcune stazioni della metropolitana.

Ulteriori posti letto sono stati messi a disposizione per fronteggiare l'abbassamento delle temperature di questi giorni. Il sistema ordinario di accoglienza capitolina accoglie tutto l'anno 1075 persone, un sistema che, inoltre, ogni mese fornisce 1.442 pasti presso le strutture e 600 pasti a domicilio.

Silvia Brindisi è una educatrice professionale di comunità. Ha avuto diverse esperienze formative e lavorative nel sociale che hanno arricchito la sua persona. Ha scritto un libro sulla dura realtà dei senza fissa dimora: "Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore", edito da Lfa Publisher, in vendita online ma anche in versione cartacea e in ebook.

Nato da alcune riflessioni e da pensieri venuti girando la sua città, Roma, e fermando l'attenzione sul mondo invisibile dei senzatetto che incontrava ovunque in strada. E' il secondo libro dell'autrice, pubblicato nel 2016. 

Il primo è stato un lavoro per bambini realizzato nel 2015, "Amicizie magiche", che racconta 8 favole diverse accomunate dall'amicizia.

''Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore'', racconta sullo sfondo della Capitale, l'incontro tra una ragazza, Mara, e un senza fissa dimora, Antonio. Con umiltà ed empatia lei inizia a fargli molte domande sul come e perché sia finito per strada. Lui le racconta che dopo aver perso il lavoro, ha preferito lasciare la moglie con cui non andava più d'accordo e il figlio.

Inizia così un rapporto d'amicizia tra i due. Mara aiuterà a rialzarsi Antonio, supportandolo fino a trovare un impiego e a riallacciare il legame con il figlio. Non sarà facile ma vi riusciranno. La ragazza, poi, conoscerà e si innamorerà del figlio del senzatetto, con cui avrà una bambina. Anche Antonio ritroverà l'amore sposandosi con la madre di Mara, che da molti anni era vedova. 

"Il libro è indirizzato a tutti – spiega Silvia Brindisi – soprattutto alle persone ipocrite, che hanno pregiudizi e che non conoscono il valore dell'essere altruisti ed empatici, perché nessuno si merita di restare solo senza aiuto".

"Quante volte mi sono chiesta, incrociando un senza fissa dimora: come fa a vivere per strada e a sopravvivere nelle notti più fredde d’inverno? come trascorre le sue giornate, come sia finito in quelle condizioni e chi fosse e cosa facesse in un passato lontano?",  continua l'autrice.

"Un motivo per leggere il mio libro è quello di migliorare la nostra società, anche con poco, non dimenticandoci di essere umani e di rialzarsi sempre davanti le difficoltà", conclude la scrittrice. 

   

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