Si trova nel Lazio e per anni è stata la NEMICA DI ROMA | Qui il calcio non c’entra, una rivalità che conoscono solo in 4 gatti

Città romana - Fonte Instagram @arkasturizm - Romait.it
Probabilmente non lo sai, ma c’è una città che da sempre ha dato del filo da torcere a Roma. Attualmente è uno dei posti più frequentati dai turisti. Ecco di quale si tratta.
Roma ha un passato glorioso alle spalle tra leggende e storia. C’è chi si affida alla vicenda dei fratelli Romolo e Remo. Il primo uccise il fratello e diventò il primo re della Monarchia.
Per quanto riguarda le fonti certe pare che la sua nascita sia dovuta a un processo lento e graduale di aggregazione dei popoli sparsi sui colli. L’unificazione si è verificata tra il IX e il VII sec. a.C. probabilmente per una questione di necessità di difesa.
Con il tempo ha ottenuto il potere al punto tale da avere il controllo su quasi tutte le terre all’epoca conosciute. E’ diventata la capitale dell’Impero romano d’Occidente e successivamente la sede del Cristianesimo. Il tutto si può percepire dai monumenti tuttora intatti.
Alcuni di essi si trovano nei luoghi che in passato ospitavano popolazioni ostili ai romani. Uno di questi è famosissimo per essere uno dei borghi più frequentati del Lazio.
Acerrima nemica di Roma da secoli, non si tratta di sport
Si tratta di un comune italiano 2.460 abitanti della provincia di Frosinone e il nome gli fu attribuito da Virgilio perché si erge su un colle. Infatti il poeta lo menzionò in un passo dell’Eneide come città che sostenne Turno contro Enea. Secondo la leggenda, invece, pare che fu fondata da Saturno nella Mitica Età dell’oro.
Tra i siti archeologici ci sono le mura poligonali sannitiche e i resti di epoca romana nella zona cimiteriale di San Marco. È anche presente il tempio di Giove dove sui resti fu costruita la chiesa di San Pietro. Non solo per le sue bellezze storiche, ma anche naturali rientra tra i borghi più belli d’Italia.

Un borgo ricco di cultura citato da grandi autori
Parlando di Atina, descritta da Virgilio nel libro VII della sua opera come una città potente da un punto di vista strategico-militare. Faceva parte della Lega Sannitica insieme ad altre città come Cassino, Venafro ed Alife. Per questo motivo si parla ancora di rivalità con Roma. Dopo la conquista romana diventò una prefettura e poi un municipio.
Quest’antico borgo fu menzionato anche nei testi di Tito Livio, Diodoro Siculo, Caio Plinio Secondo e Valerio Massimo. Purtroppo nel 1349 fu rasa al suolo da un terremoto, ma i signori del posto hanno unito le forze per dargli aspetto urbano odierno. Furono costruiti il Palazzo arcivescovile di San Marco, il Convento dei Cappuccini e la Chiesa di San Giovanni Battista.