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Shrinkflation, stesso prezzo ma meno prodotto: il fenomeno denunciato dai consumatori

Per il Codacons, il “trucchetto consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota i carrelli e le tasche dei consumatori”

Carrello della spesa

Come riportato da SkyTg24, c’è un nuovo fenomeno a spaventare i consumatori: la shrinkflation. Il termine, che deriva da shrink (restringere) e inflation (inflazione), sta a indicare la pratica di ridurre le dimensioni e il peso dei prodotti, non intaccandone il prezzo.

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La cifra da pagare, in questo modo, rimane la stessa, ma il prodotto è ovviamente ridimensionato. Il fenomeno non è solo italiano, ma si registra anche in altri Paesi, come nel Regno Unito o negli Stati Uniti. Alcune associazioni della Penisola, nelle scorse ore, hanno deciso di denunciare la particolare pratica.

La denuncia del Codacons

Il Codacons, ad esempio, ha presentato un esposto all’Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia. La richiesta è quella di verificare se ci sia la possibilità di accertare qualche tipo di reato, come la truffa o la pratica commerciale scorretta.

Secondo il Codacons, il “trucchetto consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota i carrelli e le tasche dei consumatori, realizzando una sorta di ‘inflazione occulta‘. Il tutto – aggiunge – avviene sotto lo sguardo inconsapevole del consumatore. Quest’ultimo tende a essere sempre sensibile al prezzo. Ma potrebbe non notare piccoli cambiamenti nella confezione o non fare caso alle indicazioni, scritte in piccolo, sulle dimensioni o sul peso di un prodotto”.

“Ridurre il peso è una pratica legittima, ma il consumatore non va ingannato”

Anche l’Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Authority. Il Presidente, Massimiliano Dona, ha commentato: “Ridurre il peso è una pratica legittima, a patto che non si inganni il consumatore medio inducendolo in errore rispetto al prezzo effettivamente praticato, falsandone il processo decisionale, invogliandolo in tal modo a fare un acquisto che non avrebbe fatto solo perché ingannato sulla convenienza di quel prodotto, in realtà più caro”.