Scuole chiuse in anticipo, oltre 32 giorni di ferie in più: da adesso a settembre te li tieni a casa | Genitori furibondi nel Lazio

Mamma stressata - Pexels - Romait.it
Incredibile ma vero: l’istruzione sta prendendo un altro scivolone adesso e tu non potrai fare niente per impedirlo.
Non è più solo un’impressione di pochi, bensì una solida realtà: sta succedendo qualcosa nel nostro sistema scolastico. In molti parlano di un progressivo peggioramento delle condizioni in cui vertono gli alunni, costretti a studiare programmi sempre più striminziti.
C’è già chi grida alla decadenza dei costumi, perché l’offerta formativa prevede un avanzamento del periodo storico da cui si parte con lo studio della storia. Non più dalla preistoria, bensì dai Sumeri e Babilonesi, saltando una fetta cospicua di nozioni e memoria umana.
Se da una parte c’è chi osteggia tale decisione, dall’altra c’è chi invece si rende conto del fatto che gli anni avanzano. Siamo nel 2025 e bisogna operare una scelta: recuperare i millenni dei dinosauri o far sì che questi studenti abbiano una buona preparazione sulla storia recente, come i primi anni del 2000? Ma non è tutto. Da adesso le scuole chiudono pure prima.
Le critiche alla scuola e le famiglie
Un tempo, la scuola era il regno degli insegnanti. Sulla figura del docente orbitava un’aura di granitica solennità. Il suo ruolo non era mai messo in discussione, così come le sue decisioni in fatto di educazione. Vero è che quei tempi erano accompagnati dall’ombra degli strascichi del fascismo, ma tant’è.
Col susseguirsi dei decenni, il maestro o la maestra hanno progressivamente perso quell’alone di mistero e fascinazione, fino a vivere situazioni al limite, in cui vengono addirittura bistrattati dagli alunni di alcuni strati sociali, in specifici contesti di povertà. E questo talvolta accade col beneplacito dei genitori. Che sta succedendo alla scuola italiana?

Un mese in più a casa nel Lazio
Romatoday.it ha diffuso la notizia. A quanto pare, gli alunni resteranno per oltre 32 giorni in più a casa per l’anno 2025/2026. Questo tempo in più a casa è da un lato un bene per gli studenti, che, sovrastimolati, necessiterebbero di riposo in più, ma è un male per chi si occupa di loro in casa. Tendenzialmente, questo ruolo è occupato dalle madri, poiché culturalmente ritenute biologicamente preposte alla cura. Se pensate però che si tratti di una vacanza estiva anticipata, sbagliate.
Potete tirare un sospiro di sollievo, perché i 32 giorni di vacanze in più saranno spalmati per tutto l’anno in questione. Si tratta infatti di ponti e festività che cadono in giorni lavorativi, come le vacanze di Natale o di Pasqua. Il 1° novembre, il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno cadono infatti in giorni infrasettimanali, portando con sé ulteriori feste. Tuttavia, sebbene il ministero abbia fornito la disposizione di aprire non oltre il 15 settembre e chiudere non oltre l’8 giugno, ogni istituzione scolastica della regione può apportare le modifiche del caso entro questi limiti.