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Sanremo 2022, nella serata delle cover brillano Loredana Bertè e Giovanni Truppi

Penultima serata del Festival. È stata la lunga notte delle cover: Morandi balza in cima alla classifica, Jovanotti fa divertire e ballare

Loredana Bertè, Achille Lauro

Loredana Bertè, Achille Lauro, la serata delle cover a Sanremo 2022

La quarta serata del Festival di Sanremo 2022 è stata quella delle cover. I brani scelti dagli artisti in gara avevano come solo “obbligo” quello di corrispondere a un arco di tempo che andava dagli anni sessanta agli anni novanta.

Ad affiancare Amadeus la giovane attrice, l’abbiamo vista nello sceneggiato Blanca su Rai Uno qualche tempo fa, Maria Chiara Giannetta. Spiace dirlo, ma ci è parsa solo un poco più in là della Cesarini. Vale a dire: si capiva quando articolava una frase, non era impacciatissima e non piangeva, ma può bastare per condurre la rassegna sanremese? No. Inoltre, non dotata di una voce “timbrata”, efficace, pulita, caratteristica che a nostro avviso sarebbe la prima per una che fa il suo mestiere. Nessun balzo che ci faccia dire: ah, però! Imbarazzante anche la gag con il collega in cui le battute erano composte dai titoli delle delle più eterogenee canzoni.

Jovanotti presente all’Ariston, sia in coppia con Morandi che come super ospite, fa divertire e ballare. Nella seconda parte della serata si improvvisa declamatore poetico recitando, con la sua notoria “s” non proprio alla Vittorio Gassman, Bello Mondo della poetessa Mariangela Gualtieri. Un po’ sermone, ma va premiata la scelta di portare la poesia italiana contemporanea a Sanremo.

Sul podio provvisorio ci sono ancora Mahmood e Blanco con Brividi. La gara delle cover, invece, la vincono Morandi e Jovanotti.

Serata gradevole, ma musicalmente inadeguata. I “nostri” in gara non sono quasi mai all’altezza delle canzoni e degli artisti che scelgono di reinterpretare e questo la dice lunga sulla qualità odierna della musica.

Ma veniamo ai nostri voti per alcune combinazioni artistiche e cover.

Loredana Bertè

Standing ovation in sala per Loredana Bertè, in coppia con un afono Achille Lauro, canta “Sei Bellissima”. Resta l’unica vera interprete femminile sul palco di ieri sera: pathos, vita, personalità. Basta lei, meravigliosa.

Voto: 8

Giovanni Truppi

Giovanni Truppi, con Vinicio Capossela e Mauro Pagani cantano “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, probabilmente la migliore cover della serata. Un brano non facile e il rischio di un paragone improponibile con un gigante della musica italiana. Invece la voce di Truppi e il contributo di Capossela e Pagani hanno convinto tutti. Lirico e memorabile.

Voto: 8 e mezzo.

Noemi

Noemi, “figlia” di X Factor, da “mestierante” conosce l’arte del rifare. Non è male nell’affrontare la mostruosamente bella “(You Make Me Feel Like) A Natural Woman”, della mai troppo osannata Carole King, resa celebre dalla strepitosa Aretha Franklin. Non si produce in orpelli, solo voce, graffiata, e lei al pianoforte. Ben riuscita, pulita, senza troppe sbavature né urla e ghirigori da arredo vocale. Manca il pathos, però è più che soddisfacente. Splendido il look, come tutte le sere.

Voto: 7 –

Massimo Ranieri

Sbagliata la scelta del “partner” da parte del grande Massimo Ranieri. “Anna verrà” di Pino Daniele, uno dei brani più poetici della musica leggera, in coppia con Nek gli fa diminuire l’atmosfera, la bellezza, la credibilità.

Voto: 5-

Rettore e Ditonellapiaga

Rettore e Ditonellapiaga riescono nell’ostica impresa di smorzare e cantilenare un brano, “Nessuno mi può giudicare”, che all’epoca fu di enorme modernità soprattutto per via della sua interprete, Caterina Caselli. È un deciso no.

Voto: 4

Mahmood e Blanco

Mahmood e Blanco sembrano due sulle scale di una chiesa che fanno il coretto a una delle canzoni perfette per eccellenza, “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli. Bocciati!

Voto: 4

Gianni Morandi e Jovanotti

Accoppiata energica e vigorosa per un veterano della musica come Gianni Morandi che opta di dividere il palco con Jovanotti, autore anche della canzone che porta in gara e super ospite della serata. Quest’ultimo un po’ gli ruba la scena involontariamente tanto è entusiasta. Per Lorenzo Jovanotti possiamo proprio dire che “profuma di uno spirito giovane” citando “quello” di Aberdeen. Abbigliati come “gemelli diversi”, De Vito e Schwarzenegger, fanno ballare tutta la sala e non solo. Pienamente sufficienti, perché il cantato di entrambi sulle canzoni dell’altro non è stato proprio il massimo.

Voto: 6 e ½

Iva Zanicchi e Milva

Iva Zanicchi ancora una volta vuole strafare strappandosi la voce, che sarebbe anche una gran bella voce se non esagerasse. La ringraziamo però per aver ricordato un’interprete straordinaria, dimenticata da tutti, da chi dovrebbe invece tributarla, vedi il Festival di Sanremo, cioè Milva e per aver portato in scena “Canzone” di Don Backy.

Voto: 4 e ½

La Rappresentante di Lista

La Rappresentante di Lista assieme a Cosmo, Ginevra e Margherita Vicario tenta una reinterpretazione in chiave sommariamente elettronica di “Be my Baby”, come rifare una versione di Amleto distopica, mah! Il look di Veronica, la cantante, non l’aiuta, sembra la “madre” di Laura Dern in Cuore Selvaggio. Dimenticabile.

Voto: 5

Elisa

Elisa con la cover di “What a Feeling” sceglie di spingersi troppo in là con la vocalità e ne risulta una Aguilera persino più “strozzata”, “ingolata”. Non ci siamo. Cercare l’effetto con lo strillo, con l’acuto, e poi con la performance esagerata della danzatrice, non convince. Effetto circense.

Voto: 5

Rkomi

Rkomi esegue un medley di brani di Vasco Rossi assieme alla band Calibro 35 che le arrangia magistralmente. Peccato che lui non le canti altrettanto bene. Tuttavia, riceve un plauso pubblico dal suo idolo Vasco che si complimenta per l’esecuzione dal proprio profilo Instagram.

Voto: 5 –