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Salva Roma e Sottosegretari, il Consiglio dei Ministri ha deciso

Nuovo Salva Roma, che replica il precedente. Nominati 44 sottosegretari e 9 viceministri

Nuovo decreto Salva Roma e lista dei sottosegretari e dei viceministri pronta: il Consiglio dei ministri ha dato l'ok. Il contenuto del nuovo decreto è quello già previsto dal provvedimento ritirato appena 2 giorni fa, sotto richiesta del Partito Democratico. 

IL NUOVO SALVA ROMA – Si prevede, quindi, che la metà del debito ereditato dall’amministrazione Marino sia scaricato sulla gestione commissariale (570 milioni di euro circa, comprensivi quelli già erogati sulla base del decreto legge 151/2013 ritirato, e divisi in 2 tranche, una relativa al bilancio del 2013 già approvato e una relativa al bilancio 2014 ancora da approvare).  A cambiare, è la modalità di trasferimento: verranno anticipate dal Commissario le somme dovute. E' inoltre previsto l'obbligo di un piano di risanamento finanziario di aumento delle entrate dal Comune di Roma. 

L'amministrazione capitolina, quindi dovrà varare "disposizioni finanziarie e di bilancio e i vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzione di personale; operare una ricognizione dei fabbisogni di personale nelle società partecipate; adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade anche ricorrendo alla liberalizzazione; procedere, se necessario, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico; valorizzare e dismettere quote del patrimonio immobiliare del comune".

Ma c’era anche dell’altro, nel vecchio decreto: quello che viene definito ostruzionismo della Lega e del MoVimento 5 Stelle che hanno presentato 350 emendamenti, altro non era che opposizione ad una norma, contenuta nel dl, sui c.d. “affitti d’oro”, ossia gli affitti pagati dalle amministrazioni pubbliche per i suoi uffici, per di più in mancanza della clausola rescissoria. Elemento, quest’ultimo, che ha installato nel M5S il dubbio che il Salva Roma fosse anche un Salva Scarpellini, imprenditore immobiliare, definito a più riprese “l’affitta Camere dei Palazzi”. Nel dl, poi, era presente anche l’ex-emendamento Lanzillotta, poi Santini, avente ad oggetto la privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici, “in palese spregio dell’esito referendario del 2011”, hanno tuonato i grillini che, per tutti questi motivi, hanno innalzato le barricate e si sono opposti all’ennesimo decreto omnibus, che da Salva Roma si stava trasformando in Salva Tutti.

E intanto è guerra tra i governo e il Carroccio, come annunciato da Matteo Salvini. A confermarlo, anche il governatore lombardo Roberto Maroni: "Mi preccupa – ha dichiarato – la decisione del governo di rimandare i soldi a Roma. E' un'ingiustizia grave".

AUMENTA LA TASI, SPARISCE LA WEB TAX –  Il Consiglio dei Ministri ha accordato ai Comuni la possibilità di aumentare la Tasi fino allo 0,8 per mille. L'incremento, però, deve avere lo scopo di sostituire o finanziare detrazioni o altre misure che fanno riferimento alla prima casa. 
Restano esentati dal pagamento della Tasi "soltanto i fabbricati della Chiesa indicati nei Patti Lateranensi".

Sparisce la web tax, ovvero la tasa relativa alle operazioni finanziarie sul web.

LA SQUADRA DI GOVERNO – Per quanto riguarda il governo, ai 16 ministri si aggiungono 9 viceministri e 44 sottosegretari, 3 in meno rispetto al governo Letta, per un totale di 62 tra uomini e donne alla guida del Paese.

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