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Salina (Taxi), “I tassisti vanno rispettati e ascoltati, sono sentinelle di sicurezza in città”

Dobbiamo ringraziare chi promuove le tante attività solidali che i tassisti svolgono nel silenzio ogni giorno, per noi è normale sentirci servizio pubblico

Taxi a Stazione Termini di Roma

Dal 15 al 19 Maggio scorso a Montesilvano (PE) si è svolto il direttivo nazionale della Fast Confsal Taxi che ha riconfermato Raffaele Salina segretario nazionale.

Salina, lei è stato appena riconfermato

Sono onorato di questa riconferma a seguito probabilmente di un lavoro costante ed efficace. Devo ringraziare il segretario generale Pietro Serbassi, il segretario regionale Lazio Tpl Francesco Menegat, che hanno fiducia nel mio operato e il mio direttivo nazionale composto dalle segreterie regionali.

Proprio in merito alla riconferma qual è il nodo più importante da sciogliere ora?

Sicuramente l’invasione incontrollata degli NCC dei comuni italiani più disparati, la prepotenza e l’arroganza delle multinazionali che operano in modo illegittimo, la riqualificazione dell’immagine del tassista, spesso in questo ultimo periodo bistrattata dai media e dalla carta stampata, la creazione di una figura molto importante, a mio avviso, della “sentinella sul territorio” visto che operiamo 24 ore su 24 a sostegno dei comuni, delle forze dell’ordine, della protezione civile e degli operatori sanitari.

Per i primi due punti, Ncc e multinazionali, come pensa di procedere a tutela del vostro settore?

Con le altre organizzazioni sindacali abbiamo chiesto un incontro al governo per DPCM sulla regolamentazione delle piattaforme tecnologiche e i decreti attuativi licenziati nel 2019 dall’attuale viceministro, ma riposti nel cassetto. Speriamo di essere ascoltati nel più breve tempo possibile perché dopo la protesta di luglio e la caduta del governo Draghi, finora non abbiamo avuto risposta. Se la risposta non arriva, saremo pronti a mettere in campo tutte le nostre forze per essere ascoltati.

Per riqualificare limmagine dei tassisti cosa intende fare?

Quello che ho sempre fatto, contrastare tutti coloro che gettano fango sul nostro lavoro e quelli che attraverso il nostro lavoro vogliono farsi pubblicità. I media soprattutto attraverso la trasmissione de Le Iene hanno raccontato figure che operano in modo non corretto all’interno della nostra categoria, facendone di un erba tutto un fascio, continuando ripetutamente con la loro invasione a fare interruzione di pubblico servizio e raccontando spesso e volentieri inesattezze sullo svolgimento del nostro servizio.

Anche la carta stampata continua a raccontare episodi di cattivo servizio capitati ad alcuni vip, denunciando per esempio il mancato uso del Pos o le aggressioni verbali nei loro confronti da parte di operatori del settore. Non parlano mai dei brutti episodi che capitano quotidianamente a danno dei tassisti. Non ultimo il collega di Milano pestato a sangue da tre delinquenti per una corsa da 12 euro. Non raccontano mai dei colleghi che durante la pandemia hanno offerto corse gratis per operatori sanitari e alle persone anziane e si sono resi disponibili per il trasferimento di medicinali tra i vari ospedali (servizi che spesso poi sono stati offerti a operatori Ncc a titolo oneroso).

Non parlano di quei colleghi che hanno a bordo i defibrillatori e che grazie al loro intervento hanno salvato vite umane (ricordiamo che i defibrillatori a bordo dei taxi sono possibili grazie ad associazioni del settore che effettuano corsi BLSD e acquistano sempre a loro spese defibrillatori senza l’aiuto di nessun ente, che sia privato o statale). Dobbiamo ringraziare chi promuove tutte queste attività solidali che tanti tassisti svolgono nel silenzio. Grazie al collega di Milano Davide Pinoli che scrive i suoi articoli sul mondo dei taxi e che che vengono pubblicati da Libero. E grazie a tutti quei colleghi che difendono il nostro settore e che attraverso i media raccontano un’altra verità sulla nostra vita quotidiana.

Poi c’è chi vuole approfittarsene ergendosi a paladino della giustizia, colpevolizzando i colleghi per il mancato uso di Pos e la mancata trasparenza degli incassi e dell’ elevato costo della licenza la cui vendita non è dichiarata. Posso solo rispondere che il Pos è ormai utilizzato dal 99% dei colleghi, che i nostri incassi sono trasparenti perché tengono conto anche dell’elevato costo di gestione e dei continui rincari carburanti. Se a Bologna si incassano le cifre dette da qualcuno, suggeriremo a tutti di andare a lavorare in quel paradiso economico. Riguardo alla compravendita della licenza, voglio sottolineare che si tratta di una vera e propria compravendita e che si effettua attraverso un atto notarile e viene dichiarata all’ agenzia delle entrate con un prezzo determinato dai comuni di appartenenza.

Sulla sentinella del territorio di cui lei spesso parla?

Sarebbe il fiore all’occhiello delle varie amministrazioni comunali dare seguito a questo mio progetto. Mettere a disposizione questa figura 24 ore su 24 a sostegno delle forze pubbliche, sarebbe una garanzia per la cittadinanza e per i turisti presenti sul nostro territorio. Stiamo studiando come istituire questa figura e spero che qualche anima di buona volontà mi ascolti. Ricordo che il tassista è una persona onesta che svolge il proprio lavoro con obbligo di prestazione, è un servizio essenziale e opera con tariffe e turnazione definiti dalle amministrazioni comunali.