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Roma, trovato covo con bandiere dell’Isis e mappe della città

Ne dà notizia Il Tempo. La Polizia ha scoperto in una roulotte anche una mappa di Roma con alcuni luoghi evidenziati

Non è propriamente una notizia rassicurante (eufemismo), quella riferita nella giornata odierna da Il Tempo. Un inseguimento effettuato dalla Polizia, iniziato nel quartiere della Capitale della Romanina, ha portato alla scoperta di un potenziale covo di alcuni fanatici sostenitori dell'Isis, situato all'Infernetto. Ma andiamo con ordine. Secondo le informazioni, tutto sarebbe cominciato ieri sera, quando alcuni agenti della Volante avrebbero notato un'automobile sfrecciare a elevata velocità. A bordo vi sarebbero stati due nordafricani, e ipoliziotti si sarebbero messi istantaneamente sulle loro tracce. Sarebbe iniziato così un lungo inseguimento, che si sarebbe protratto fino all'Infernetto. Qui i due maghrebini sarebbero riusciti a far perdere le loro tracce ma i poliziotti avrebbero poi rintracciato la vettura, abbandonata.

Gli agenti avrebbero ritrovato all'interno della macchina due pistole, un elemento che li avrebbe indotti a continuare la ricerca dei due africani con maggiore decisione. Alla fine, i poliziotti avrebbero individuato la residenza dei due, una grande roulotte, senza però trovare i fuggiaschi. Ad aprire la porta saebbe stata una donna, che avrebbe fatto entrare gli agenti intenzionati a svolgere una perquisizione. All'interno della roulotte sarebbero state ritrovate due bandiere dell'Isis e soprattutto una mappa della città di Roma con alcuni luoghi evidenziati con il pennarello. Si tratterebbe di elementi assai sospetti, che hanno convinto la Digos di Roma ad aprire un'inchiesta.

Occorrerà, se la notizia dovesse essere confermata, stabilire se i due maghrebini sono soltanto dei fanatici sostenitori dell'Isis o, peggio, dei veri e propri terroristi giunti nella Capitale per agire in nome del Califfato. Di sicuro, non è un mistero che l'Isis veda Roma come una città nemica, in quanto centro della cristianità. Già in passato il Vaticano e lo stesso Papa Francesco furono minacciati e indicati come obiettivi da colpire. Prima di lanciare ogni tipo di allarme, però, è necessario attendere gli sviluppi delle indagini.

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