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Aggressione al custode di una scuola, Serpentara chiede sicurezza

Aggredito in casa sua Gino Lozzi, il 70enne custode della scuola di via Andò. Venerdì la fiaccolata

L’aggressione ai danni di Gino Lozzi, il custode della scuola Toscanini di via Andò, ha scosso tutto il quartiere Serpentara. Si tratta di un uomo di 70 anni, ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Pertini, dopo la brutale rapina con aggressione che si è consumata nei suoi confronti, in casa sua. Secondo Il Messaggero, si tratterebbe di una banda di ragazzi, forse dell’Europa dell’est. Urbano, il figlio, sempre al Messaggero ha raccontato i momenti concitati dell’episodio: «Mi dicevano zitto, italiano di merda che ammazziamo pure te. Voi italiani siete tutti bastardi».

Per Gino, venerdì 14, alle ore 19, ci sarà una fiaccolata, richiesta dai cittadini e organizzata dai consiglieri d’opposizione in Municipio III Cristiano Bonelli (NCD) e Francesco Filini (FdI-An). Ma non ci saranno bandiere né simboli di partito: l’appuntamento è nel piazzale della Chiesa Sant’Ugo in viale Lina Cavalieri. Una fiaccolata per chiedere più sicurezza.

Proprio Filini, insieme al presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Giorgia Meloni, al capogruppo in Campidoglio FdI-An Fabrzio Ghera e al portavoce della Costituente romana del partito Andrea De Priamo, ha fatto visita a Gino Lozzi, presso il nosocomio dove è ricoverato. Prima di incontrare il signor Gino, gli esponenti di FdI-An hanno avuto un lungo colloquio con il figlio, al quale ha portato la sua solidarietà e quella del movimento, oltre a mettersi a completa disposizione della famiglia.

“È vergognoso vedere un signore di 70 anni giacere in un letto di ospedale, dopo essere stato massacrato a colpi di bastone e di spranga. Così come è inaccettabile guardare la disperazione negli occhi di un figlio, che senza poter intervenire in alcun modo, ha assistito ad una violenza inaudita messa in atto da un branco di delinquenti – ha detto Giorgia Meloni – Mi auguro che gli inquirenti facciano piena luce sul caso e che i responsabili siano individuati e puniti severamente perché la misura è colma. Mi meraviglia, infine, prendere atto che nessun esponente dell'amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco Marino, abbia ritenuto doveroso portare la propria solidarietà a questa famiglia e a quest'uomo che ha dedicato una vita intera a una struttura scolastica. Dal Campidoglio non si sono degnati neanche di mandare un messaggio, di fare una telefonata o di portare un mazzo di fiori. Evidentemente per Marino i romani non sono degni di gesti di solidarietà”.

Dal racconto del figlio di Gino, sono emersi i particolari “dell’arancia meccanica alla scuola Toscanini” – così gli esponenti in visita al Pertini hanno definito l’episodio. E hanno aggiunto: “Un racconto agghiacciante, che ci dà la misura di come queste belve non abbiano scrupoli nel massacrare delle persone per denaro. Come tutti i cittadini siamo stanchi di subire e pretendiamo che venga tutelata la sicurezza nella città”.

Secondo quanto fa sapere RomaPost, per la maggioranza, al momento, hanno fatto registrare la partecipazione alla fiaccolata di venerdì i consiglieri Fabrizio Cascapera (Centro democratico) e il presidente del Consiglio del Municipio III, Riccardo Corbucci (Partito democratico).

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