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Roma, Tor Vergata: emergenza sanitaria in stabile occupato

Nel frattempo Beppe Grillo lancia l’hashtag #tbcnograzie. Innocenzi al Tempo: “50mila poliziotti a rischio”

ROMA, EMERGENZA SANITARIA IN STABILE OCCUPATO. “Dal Comune di Roma al Governo, le istituzioni a ogni livello facciano immediata chiarezza sulla preoccupante realtà sociale all’interno dello stabile occupato di via Arrigo Cavaglieri, in zona Romanina”. A denunciare la situazione sono il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi, e il presidente dell’associazione Giovani Medici di Roma, Veronica Lepidini, i quali riferiscono che “da autorevoli fonti stampa apprendiamo che all’interno del palazzo, ex sede della Facoltà di Lettere dell’Università Tor Vergata, situato in Municipio capitolino alle porte dei Castelli Romani, vivrebbero centinaia di immigrati clandestini costretti a sopportare condizioni igienico-sanitarie al limite del tollerabile: uomini e donne, provenienti da aree continentali disagiate o zone di guerra, forse privi dei necessari controlli sanitari e quindi potenziali portatori di malattie latenti”.

E  poi aggiungono: “E’ assolutamente imprescindibile dunque che le istituzioni, finora colpevolmente silenti, escano dal torpore e avviino tutte le opportune verifiche del caso per far luce sulla vivibilità, la sicurezza e lo stato sanitario dello stabile di via Cavaglieri. Che, giova ricordarlo, è insediato in una quadrante urbano ad alta densità abitativa. Contesti disperati e delicati come questo, purtroppo, sono anche la conseguenza di politiche di immigrazione e integrazione totalmente sbagliate da parte del nostro Paese”.

BEPPE GRILLO LANCIA L'HASHTAG #TBCNOGRAZIE. Nel frattempo anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, dal suo blog, lancia una mobilitazione dal titolo #tbcnograzie. “Il Passaparola di ieri con l'ingresso delle malattie infettive dall'Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla. Come se non fosse un problema nazionale il ritorno di malattie debellate da secoli in Italia. Per la tbcnon esiste un vaccino che provveda una protezione affidabile per gli adulti, si trasmette per via aerea e le cure richiedono anni. Vogliamo reimportarla, reimportiamola! Ma facciamolo alla luce del sole, informando la popolazione che alla Polizia non vengono forniti neppure gli strumenti minimi di profilassi. Qui per evitare il tabù del razzismo arriviamo alla situazione grottesca degli Stati africaniche chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell'ebola, che ha 21 giorni di incubazione, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissàdove nel nostro Paese. I triti e ritriti confronti degli italiani come popolo di migranti che deve comprendere, capire, giustificare chiunque entri in Italia, sono delle amenità tirate in ballo dai radical chic e dalla sinistra che non pagano mai il conto e da chi non vuole affrontare il problema. Quando i nostri bisnonni approdavano negli Stati Uniti, Paese della Libertà, dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena” – scrive sul suo blog.

L'INTERVISTA SU IL TEMPO. Anche su Il Tempo è apparsa un’intervista di Silvia Mancinelli a Giorgio Innocenzi, Segretario Generale Nazionale CONSAP, dal titolo: «Già 40 agenti su mille sono risultati positivi. In 50mila ora temono»

Nell’intervista, Innocenzi dichiara: «Le prime avvisaglie in merito ai poliziotti contagiati dalla Tbc risalgono ai primi di giugno. Le facemmo presenti, nel corso di un incontro al dipartimento di Pubblica Sicurezza, al vice capo vicario. Fummo convocati per discutere di immigrazione e di tutela del personale impiegato nel servizio di accoglienza. Io stesso dissi: "Ce ne accorgiamo adesso?"». E poi conclude: «I poliziotti positivi agli esami sulla Tbc sono 40 su mille, ma sono 50mila quelli che hanno svolto servizio di accoglienza ai migranti e tutti, a ragione, chiedono ora di essere controllati».

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