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Roma, stop di Ama a straordinari: i rifiuti rimangono in strada

La situazione rifiuti precipita dopo che Ama ha sospeso gli straordinari ai netturbini, i rifiuti vengono lasciati in strada

Netturbino Ama al lavoro nel centro di Roma

Roma è ormai stracolma di rifiuti e la decisione dei vertici di Ama di congelare le richieste di straordinario dei dipendenti la situazione sta precipitando, i netturbini a fine turno lasciano i rifiuti in strada e vanno via.

La storia, raccontata dal Messaggero di oggi, ha dell’incredibile. Domenica scorsa, nel pomeriggio i netturbini Ama in servizio a Porta Portese hanno lasciato cadere i rifiuti che avrebbero dovuto raccogliere. Il motivo è che il turno era terminato e loro non erano autorizzati agli straordinari.

La decisione di Ama, arrivata in accordo con le sigle sindacali prevede un massimo di 12 ore settimanali di straordinario. Non è autorizzato farne altre, che serva o meno.

Così, quando l’azienda ha chiesto agli uomini di restare, è stato risposto che l’orario era concluso, costringendo Ama a inviare un’altra squadra da quelle parti per terminare lo spazzamento e il ritiro della spazzatura.

Ora, sarà da verificare se i vertici apriranno un procedimento contro i dipendenti che hanno lasciato il servizio, che però, hanno diritto a fermarsi al termine del loro turno di lavoro.

Roma, netturbini Ama lasciano rifiuti a terra: polemiche sugli incentivi

Una vicenda intricata, che va a incrociarsi con la prossima scadenza del 30 giugno, quella in cui i lavoratori in servizio per due domeniche del mese dovrebbero ricevere in busta paga 160 euro in più. L’obiettivo di Ama era quello di unificare in un unico incentivo in denaro tutte le indennità concesse ai dipendenti.

Attenzione, parliamo di premi tutt’altro che comuni, come l’incentivo per trovare parcheggio in Centro o per lavorare nei giorni di neve. Un unico bonus in busta che avrebbe dovuto garantire, grazie al premio in denaro, un reale miglioramento della raccolta e dello spazzamento.

Mentre Ama e sindacati cercano un accordo la città è una discarica a cielo aperto

In questa atmosfera da guerra fredda, i romani restano le vittime sul campo. Costretti loro malgrado a vivere una città sporca e degradata. Con bidoni stracolmi e spazzatura in terra pare che non si riesca a pulire la Capitale. Inoltre, non ultimo dei problemi, Ama ha un serio ammanco nella flotta aziendale: più della metà dei veicoli sono fermi nelle officine interne o esterne per la manutenzione.

Il primo cittadino, Roberto Gualtieri intanto procede spedito nella volontà di avviare al più presto la costruzione del termovalorizzatore, convinto che sia la soluzione alla grave emergenza rifiuti capitolina.