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Cambia auto o a Roma non entri. Mov. Cantiere Italia: “La nuova ZTL è vessatoria, fermiamola”

Il sindaco di Roma non può ignorare le difficoltà dei cittadini meno abbienti, che non sono affatto degli “inquinatori per capriccio”

Roma Ztl

L’appuntamento è alle ore 16 di sabato prossimo, 17 giugno, in Piazza San Giovanni Bosco (Tuscolana). Il presidio, organizzato dal Movimento Cantiere Italia, fa seguito a quello dello scorso 20 maggio e ne riprende le motivazioni.

Il nocciolo della questione è che non si possono ignorare le difficoltà dei cittadini meno abbienti. I quali non sono affatto degli “inquinatori per capriccio”, ma delle persone che non si possono permettere l’acquisto di veicoli più recenti e perciò più “green”.

Sul sito del Movimento è disponibile un dossier sull’argomento. Oltre alle critiche alla delibera attuale, ci sono le proposte alternative che renderebbero molto più accettabili le future limitazioni al traffico privato.

A tutt’oggi, il sindaco Gualtieri si è limitato ad annunciare alcune modifiche. Ma non le ha ancora tradotte in atti ufficiali, appellandosi all’approvazione preventiva da parte della Regione Lazio.

La preoccupazione, quindi, rimane molto alta. E rende necessario insistere con le manifestazioni popolari, affinché sia chiaro che le promesse non bastano.

L’obiettivo immediato è che si arrivi al più presto a un nuovo regolamento. In modo da avere qualcosa di certo da valutare e da cui ripartire per sollecitare ulteriori miglioramenti.

Il secondo, assai più rilevante, è che si cambi approccio riguardo alla “transizione ecologica”: non si può decidere a tavolino ciò che va fatto e poi scaricarne le conseguenze sui singoli cittadini. I costi dell’adeguamento ai nuovi standard vanno visti come un onere collettivo, tutelando innanzitutto chi non dispone del reddito necessario a sobbarcarsi la spesa.

Il Movimento Cantiere Italia è senz’altro favorevole a risanare le condizioni ambientali, ma a patto che le misure adottate rientrino in un ripensamento complessivo: altrimenti si riducono a delle operazioni di facciata che non vanno realmente a vantaggio dei cittadini, ma che li colpevolizzano.

Il presidio di sabato 17 giugno non è solo una protesta. È un’occasione di incontro tra cittadini che hanno voglia di essere più presenti nelle vicende politiche che li riguardano. Da quelle locali in su.