Roma, ricaricare il cellulare nei ristoranti non è gratis | Ti fanno lo scontino e ti spennano

Il prezzo di ricarica di un cellulare ha scosso il web - Romait.it - foto Instagram
Se si desidera ricaricare il proprio dispositivo mobile in luoghi pubblici, meglio pensarci due volte: potrebbe costarvi caro.
Ci siamo passati tutti, o quasi: ci troviamo fuori casa e all’improvviso ci accorgiamo che il cellulare è scarico. A questo punto, se non si ha con sé un caricabatterie portatile, anche conosciuto come power bank, ci sono solo due soluzioni possibili: tornare direttamente a casa oppure cercare un luogo che permette di effettuare la ricarica.
Alcuni scelgono quest’ultima opzione, anche se molti tendono a sottovalutare le possibili conseguenze, soprattutto da un punto di vista monetario. Infatti, un gesto così banale e popolare potrebbe non risultare gratuito, come dimostrato da una recente vicenda avvenuta a una ragazza romana.
Dopo averla condivisa sui social, c’è voluto poco tempo affinché la suddetta facesse il giro del web. Lei stessa è rimasta scioccata dopo aver chiesto di poter ricaricare il suo smartphone. Ma scopriamo nel dettaglio cosa è successo.
Ricarica a pagamento
Una giovane ha condiviso la sua spiacevole esperienza sui socia, catturando fin da subito l’attenzione degli utenti. Come in tante altre occasioni, si era recata ad Ostia, presso uno stabilimento-ristorante balneare, chiamato Urbinati, per trascorrere qualche ora di relax.
Tuttavia, a differenza delle altre volte, si è ritrovata con il cellulare scarico e ha chiesto al personale la possibilità di ricaricarlo. Ed è quel punto che è arrivata la risposta shock: “50 centesimi per 30 minuti”.

La reazione
Dopo aver scoperto il prezzo di ricarica, la donna ha deciso ugualmente di procedere. Così dopo 42 minuti è tornata a riprendere il dispositivo e ha trovato uno scontrino da un euro. Nel post che ha condiviso sui social ha esclamato: “Credo che con questo abbiamo toccato il fondo“. Inoltre, nel documento è presente proprio la dicitura “charge”, ovvero “carica”.
La storia ha diviso l’opinione pubblica. Molti hanno condannato la scelta dello stabilimento di addebitare il costo della ricarica, affermando che si sarebbe dovuto trattare di un semplice favore fatto alla ragazza. Un utente ha sottolineato il fatto che si sia chiesto di ricaricare uno smartphone e non una macchina elettrica. Alcuni hanno preso le parti del locale: “Il gestore dello stabilimento ha comunicato quanto le sarebbe costata la ricarica del dispositivo e la signora in questione l’ha accettato, quindi non capisco tutto questo stupore…”.