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Libertà di stampa, piazza Santi Apostoli piena a Roma per Sigfrido Ranucci dopo l’attentato

A Roma manifestazione del M5S per la libertà di stampa e in sostegno a Sigfrido Ranucci dopo l’attentato. Sul palco Conte e giornalisti di primo piano

Manifestazione Ranucci a Piazza Santi Apostoli

È iniziata a Roma, in piazza Santi Apostoli, la manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle a difesa della libertà di stampa e in solidarietà con Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato giovedì sera. L’evento, aperto dal leader pentastellato Giuseppe Conte, ha richiamato centinaia di persone tra cittadini, attivisti e giornalisti, trasformando il cuore della Capitale in un presidio contro ogni forma di intimidazione al giornalismo.

Al fianco di Ranucci, volto storico di Report, hanno preso la parola alcune delle firme più autorevoli dell’informazione italiana, in presenza o in collegamento streaming, tra cui Milena Gabanelli, Marco Travaglio, Andrea Scanzi e Rula Jebreal. Una mobilitazione che punta a lanciare un messaggio chiaro: la libertà di stampa è un bene comune da difendere senza esitazioni.

Manifestazione a Roma per Sigfrido Ranucci e la libertà di stampa

La piazza è stata scelta non a caso: Santi Apostoli, luogo simbolico delle mobilitazioni civiche a Roma. Qui, sotto lo slogan della difesa della libertà di informazione, il Movimento 5 Stelle ha chiamato a raccolta giornalisti, attivisti e personalità politiche.

Giuseppe Conte ha aperto l’evento con un discorso incentrato sull’attacco subito da Ranucci e sul significato di garantire al giornalismo la possibilità di indagare senza paura. “Difendere Ranucci significa difendere il diritto di ogni cittadino a essere informato”, ha dichiarato l’ex premier, sottolineando che il pluralismo dei media non può essere piegato dalle minacce.

I giornalisti in piazza, in presenza e da remoto: da Gabanelli a Travaglio

A dare peso all’iniziativa, la partecipazione di firme che hanno segnato il giornalismo d’inchiesta italiano. Milena Gabanelli, che di Report è stata fondatrice, ha ricordato il filo rosso che lega le inchieste coraggiose alle difficoltà vissute da chi le conduce. Marco Travaglio ha ribadito come la cronaca scomoda sia sempre stata bersaglio di pressioni e intimidazioni.

Andrea Scanzi e Rula Jebreal hanno posto l’accento sulla necessità di non isolare i giornalisti sotto attacco, mentre Francesco Cancellato (direttore di Fanpage) e Riccardo Iacona (Presa Diretta) hanno denunciato il clima di crescente ostilità verso la stampa libera.

Le voci della politica e della società civile

Non solo giornalisti, ma anche esponenti politici e rappresentanti della società civile hanno animato il palco. Da Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale Antimafia oggi deputato M5S, a Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo, fino alla presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia.

Accanto a loro, Francesca Fornario della rete No bavaglio, Michele Calleri di Transparency International Italia e Roberto Bertoni di Articolo 21, realtà associative impegnate da anni nella difesa dei diritti civili e della trasparenza. Un fronte ampio, che unisce politica, giornalismo e cittadinanza attiva.

L’attentato a Sigfrido Ranucci: cosa sappiamo finora

L’attacco subito da Ranucci giovedì sera ha destato grande preoccupazione. Secondo le ricostruzioni, il giornalista sarebbe stato oggetto di un’azione mirata che ha immediatamente sollevato l’ipotesi di un avvertimento legato al suo lavoro investigativo. Le autorità hanno aperto un’indagine e al momento non sono trapelate ulteriori informazioni ufficiali.

Ranucci, da anni al timone di Report, è noto per inchieste che hanno toccato nodi delicati della politica e dell’economia italiana. Proprio per questo, la solidarietà nei suoi confronti si è estesa oltre gli ambienti giornalistici, coinvolgendo associazioni, cittadini comuni e forze politiche trasversalmente.

Libertà di stampa: un tema che riguarda tutti

La manifestazione di Roma non è solo un gesto di vicinanza a un singolo giornalista, ma un segnale politico e culturale. Le reazioni raccolte nelle ultime ore dimostrano come l’attacco a Ranucci sia percepito come un campanello d’allarme per l’intero sistema democratico.

Difendere la libertà di stampa, hanno ricordato molti degli interventi dal palco, significa difendere la possibilità stessa dei cittadini di esercitare un controllo sull’operato delle istituzioni e dei poteri forti. Un concetto ribadito anche da Conte: “Non è una battaglia di parte, ma di tutti”.

Un impegno che non può fermarsi

La piazza di Santi Apostoli ha mostrato che la solidarietà verso Ranucci e la difesa della libertà di stampa sono temi capaci di unire mondi diversi. Il Movimento 5 Stelle ha voluto intestarsi la battaglia, ma la presenza di giornalisti, associazioni e cittadini dimostra che il fronte è ben più ampio.

Le indagini sull’attentato proseguiranno, ma intanto il messaggio lanciato dalla Capitale è netto: chi prova a intimidire l’informazione trova davanti a sé un muro di resistenza civile. Una consapevolezza che, come sottolineato da molti interventi, dovrà trasformarsi in impegno quotidiano, oltre le piazze e oltre gli eventi straordinari.