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Roma Pride 2021, tra orgoglio e ostentazione. Folla in piazza e slogan pro Ddl Zan

In migliaia, tra cui tantissimi giovani, al Roma Pride 2021. Si legge “Orgoglio e Ostentazione” sullo striscione che apre la manifestazione

Roma Pride 2021

Roma Pride 2021

“Cantiamo, lottiamo, manifestiamo”. Dopo le polemiche scoppiate nei giorni scorsi in seguito alla nota del Vaticano, secondo la quale il disegno di legge Zan non rispetterebbe il Concordato tra Stato e Chiesa, ieri, sabato 26 giugno, Roma si è tinta arcobaleno, in occasione del Pride. E se le ultime edizioni della manifestazione avevano ottenuto un discreto successo, il Roma Pride 2021 si è rivelato un trionfo, suscitando grande entusiasmo e approvazione.

Roma è arcobaleno

In una Piazza Vittorio coloratissima, nel cuore dell’Esquilino, migliaia di ragazzi e ragazze si sono ritrovati con tante bandiere, tra tutte quelle arcobaleno e quelle più bianche del Partito Gay, per chiedere a gran voce l’approvazione della legge contro le discriminazioni e la violenza basata sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Numerosi gli slogan che riecheggiavano per le strade di Roma, tra cui : “Per la laicità dello Stato aboliamo il concordato” e “Ama senza limiti”.

Tra i manifestanti sono arrivati anche il candidato sindaco di Roma del Pd, Roberto Gualtieri, e il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo.

Tra “orgoglio e ostentazione”

Per il primo Pride in presenza in epoca Covid il coordinamento ha scelto di richiamare nello slogan le parole fondanti che hanno distinto il Roma Pride sin dal 1994: “Orgoglio e ostentazione”. È quanto fanno sapere gli organizzatori del Gay Pride di ieri. “Orgoglio- si legge- perché nessun momento di crisi può fermare la fierezza della comunità LGBTQIA+. Ostentazione perché nessun avversario può tentare di normalizzare le soggettività, le relazioni, i corpi della comunità. Il Roma Pride è ostentazione, è orgoglio, è lotta. L’obiettivo di questo Pride è di poter riscrivere un mondo inclusivo, in cui la violenza, l’odio, l’oscurantismo siano solo un brutto sogno”.

La felicità è un diritto

“E invece l’attualità, basti pensare al ddl Zan, ci porta di troppi anni indietro, anni in cui la nostra comunità era marginalizzata, isolata, giudicata”, dichiara Claudio Mazzella, portavoce del Roma Pride. “Sentiamo il dovere di ricordare che la felicità è un diritto che non va scambiato per nessuna ‘buona norma’. Non possiamo più avere paura di vivere allo scoperto, non siamo più disposti a sacrificare la nostra dignità per avere in cambio pezzi di diritti, perché i diritti non possono essere merce di scambio. Per questo, non ci nascondiamo, per questo vogliamo tornare in piazza con orgoglio e ostentazione”.

Coco (Gaynet) contro l’omolesbobitransfobia

“Questo è un Pride più che mai politico- dichiara Rosario Coco, Segretario Gaynet e referente di Gaynet Roma – e chi ci governa deve rendersi conto che la maggioranza del Paese, come dimostrano tutti i sondaggi, sta dalla parte dell’Europa e ripudia le derive ungheresi e polacche. Norme contro i crimini d’odio omolesbobitransfobici sono presenti in Europa da oltre 20 anni e in diverse occasioni sono state sostenute anche da governi di centrodestra. La reazione scomposta d’oltretevere, spinta dalla rumorosa minoranza conservatrice della Chiesa italiana, dimostra che siamo di fronte ad una battaglia epocale paragonabile a quelle che riformarono il diritto di famiglia negli anni ’70. Il Paese ne ha ormai preso coscienza”.

Il bacio tra due guardie svizzere a due passi dal Vaticano

Ieri, 26 giugno, in via della stazione di San Pietro, a pochi metri dalla Santa Sede, è apparsa una nuova opera della Street Artist Laika che ritrae due guardie svizzere in atteggiamento romantico con un cuore arcobaleno sullo sfondo. Il poster vuole essere l’ironico riassunto di questa settimana: il tentativo di ingerenza da parte della Chiesa (poi rientrato) nella politica del nostro Paese non è passato inosservato agli occhi dell’artista.

“Oggi è il giorno del Pride nella mia città- scrive Laika– ed è fondamentale difendere più che mai una proposta di legge come il DDL Zan che serve a tutelare tante, troppe persone, che sono vittime di episodi di odio. Chiunque deve sentirsi libero di amare il suo prossimo, senza timori o paure. Chi afferma che il decreto Zan porterà ad una limitazione della libertà di parola dimostra di non aver capito nulla o, peggio, si attacca a delle motivazioni pretestuose per nascondere la sua omofobia. In questo giorno speciale, amiamoci e, come diceva ‘qualcuno’: ‘volemose bene’. Abbasso l’omotransfobia. Buon pride a tutti”.

Il post di Giorgia Meloni

Chiaramente non sono mancate le polemiche. “Leggo che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da ‘Cristo Lgbt’, con stimmate colorate e bandiera arcobaleno. Per quanto mi interroghi, non riesco a trovare una risposta a questa domanda: che bisogno c’è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi?”. Lo chiede Giorgia Meloni, su Facebook. “E aggiungo: come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all’odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d’accordo con il ddl Zan? Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno. Io la penso così. Qualcun altro evidentemente no”, aggiunge.

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