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Roma, Piazza delle Muse: Aggredito violentemente per come era vestito

L’aggressione accadde nel 2017. I Carabinieri sono riusciti a individuare l’aggressore e arrestarlo dopo una lunga indagine

 Nella centralissima piazza delle Muse ai Parioli, nei mesi scorsi, si è consumata una violenta aggressione ai danni di un minore, da parte di un coetaneo, spalleggiato da un gruppo di amici, che questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato.

I Carabinieri hanno infatti dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Roma.

La vittima abita in zona mentre l’autore della violenza gratuita e i suoi amici vengono da un altro quartiere di Roma. Il futile motivo per attaccar lite è stato l’abbigliamento del coetaneo.  Lo hanno prima preso in giro e poi aggredito violentemente. L'aggressore era a quanto pare “protetto” da un gruppo di amici.

La vile aggressione è accaduta la sera del 21 Ottobre 2017. I Carabinieri della Compagnia Roma Parioli sono riusciti a individuare l’aggressore al termine di un’accurata attività investigativa che ha consentito di ricostruire quanto accaduto quella sera: prima le offese per i vestiti indossati. Poi il giovane arrestato ha colpito la vittima, anche lui minorenne, procurandogli lesioni gravi al punto da renderne necessario il ricovero in ospedale e un intervento chirurgico per ridurre le diverse fratture riportate, con una prognosi di oltre 50 giorni.

Il bullo ha colpito prima con un pugno sul volto il ragazzo coetaneo e poco dopo, staccatosi dal gruppo di circa quindici persone – che lo spalleggiava intimando alla vittima di chiedere scusa – lo ha colpito ancora sul volto con una testata e due pugni, cagionandogli così traumi vari con fratture al volto. La vittima è stata immediatamente ricoverata e operata chirurgicamente.

I Carabinieri sono riusciti anche ad accertare che l’aggressore ha agito “sotto protezione” di alcuni amici che accerchiarono la vittima, di fatto sottoponendola già psicologicamente alla forza intimidatrice del gruppo, permettendo l’esecuzione dell’azione delittuosa. L’arrestato è stato tradotto presso una comunità, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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