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Roma, perché lo sciopero nazionale dei taxi il 10 ottobre?

“La campagna denigratoria nei nostri confronti da parte di stampa, media, personaggi dello spettacolo, influencer, abbia pressato il governo per indurlo a decisioni frettolose”

Traffico, taxi

Martedì 10 Ottobre incrociano le braccia i Taxi di Fast Confsal Taxi, Usb e Orsa. Si incontreranno a Roma, davanti al Ministero delle Infrastrutture a Porta Pia. La motivazione è nell’ art.3 del Dl asset che apre ai comuni l’utilizzo di un bando straordinario per il rilascio fino al 20% di nuove licenze sulle città provviste di porti e aeroporti. Uno dei promotori dello sciopero è Raffaele Salina segretario nazionale Fast Confsal Taxi.

Segretario, vi opponente al rilascio di nuove licenze?

Noi non abbiamo mai sostenuto questo. Dal primo incontro con il ministro Salvini, abbiamo espresso la volontà di collaborare nell’individuazione di quante licenze servissero sul territorio, ma davanti a dati sicuri. Abbiamo rivendicato la messa in campo di quei decreti attuativi, il Ren, il foglio elettronico e la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche licenziate ma ferme nel cassetto da ben 4 anni, perché siamo convinti che avrebbero dato una soluzione a diversi problemi.

Non pensa che il governo sia stato costretto, vista la carenza evidente di taxi nelle più importanti città italiane a prendere un urgente provvedimento?

Tutt’altro. Io penso che la campagna denigratoria nei nostri confronti da parte di stampa, media, personaggi dello spettacolo, influencer, abbia pressato il governo che ha fatto la cosa più semplice: aumentiamo del 20% le licenze.

Perché contestate questa percentuale?

Perché è una percentuale bugiarda e perché se c’è un problema lo si deve affrontare cercando la soluzione migliore, non sparando numeri.

Quale sarebbe allora la soluzione migliore?

Intervenire sulla mobilità cittadina. Prendiamo l’esempio di Roma dove io lavoro. Questa è una città dove le corsie preferenziali sono un miraggio, dove nei posteggi taxi sostano tutti tranne i taxi, dove in qualsiasi strada, se va bene, trovi macchine in seconda fila, dove i monopattini le golf car e le bike sharing sbucano da ogni angolo e dove il trasporto pubblico di linea è carente. In una situazione di caos totale, dove già hai un contenitore saturo, se aggiungi altre auto ingolfi ma non risolvi.

Avete una proposta?

Una programmazione ben precisa con numeri e dati certi su cui poter lavorare e trovare la soluzione migliore. Il rilascio delle licenze, peraltro questa possibilità era già in mano ai sindaci, deve essere fatto con razionalità. Quello che abbiamo visto quest’anno, oltre ai problemi di cui abbiamo parlato, sono frutto di una eccezionalità derivante dal periodo post pandemico. La volontà di libertà e il recupero dei viaggi già programmati hanno dato frutto a questa bolla eccezionale. Non avendo dato certi, né conferme che sia questa la tendenza, il rilascio indiscriminato di licenza potrebbe creare anche situazioni di precariato nel settore.

Avrebbe un messaggio per i vostri clienti, le persone che usufruiscono del vostro servizio?

Mi scuso per il disagio e chiedo loro di comprendere i motivi della nostra protesta, perché chi usa abitualmente il taxi sa di cosa parliamo. Noi siamo per le programmazioni e le soluzioni, non siamo assolutamente contrari al rilascio di licenze, ma siamo fermamente convinti che la misura messa in atto dal governo sia più caotica che risolutiva.