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Roma. Movida e non solo: il Comune introduce anche il “DASPO urbano”

Il vecchio regolamento risaliva al 1946. La Giunta Raggi ha approvato le nuove norme sui comportamenti da sanzionare

Ci voleva proprio, a 72 anni di distanza dal varo della normativa preesistente. Una revisione complessiva dei divieti applicati in città, per adattarli alle nuove condizioni sociali. Che sono cambiate moltissimo, ovviamente, e che rendono alcune delle vecchie prescrizioni quasi comiche. Tipo queste, ad esempio: “lasciar vagare [per le strade] galline, oche, anitre”, “spaccare legna”, “rimondare i cereali”. Attività tipiche di un mondo contadino che all’epoca si intrecciava ancora a quello urbano, quando la metropoli in senso moderno era di là da venire e le periferie erano fatte più di campagne che di palazzi.

Al posto di quelle arcaiche proibizioni, ecco invece quelle aggiornate. Ma a balzare all’occhio è innanzitutto l’introduzione del 'Daspo urbano'. Quella che all’origine era solo una misura di contrasto alle violenze dei tifosi (DASPO è appunto l’acronimo di ‘divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive’) si trasforma in una proibizione di portata molto più ampia. A chi non si comporterà secondo le regole potrà essere ingiunto di rimanere lontani dai posti in cui è avvenuta la trasgressione: in prima battuta, e su  decisione del sindaco, per 48 ore. Ma addirittura per 60 giorni, e su disposizione del questore, nel caso in cui quella condotta si ripeta.

GLI ALTOLÀ: DOVE E COSA

I quartieri interessati sono 14. A partire dal centro storico, con la cosiddetta Area Unesco, che si estende fino ai confini con la Città del Vaticano, e comprendendo via via Prati, Trastevere, Testaccio, Esquilino, Monti, Pigneto, San Lorenzo. Spostandosi verso la periferia, ecco l’Ostiense, Viale Marconi, l’Eur e Ostia fino al lungomare, e poi ancora Ponte Milvio, via Tuscolana all’altezza di via Lucio Sestio e nelle zone limitrofe.

Entrando nello specifico, di ciò che non sarà consentito, vanno segnalati innanzitutto i divieti anti-alcol, che non si limiteranno più al solo periodo estivo ma verranno applicati per l’intero anno. Nei succitati quartieri, a partire dalle 22 sarà vietata la vendita ‘da asporto’ delle bevande alcoliche e il consumo delle bibite in bottiglie di vetro. Dalle 23, inoltre, sarà proibito consumare vino e birra anche in altri tipi di contenitore, mentre a partire dalle 2 di notte dovrà cessare la somministrazione in qualsiasi forma.

Un’altra novità importante è quella relativa ai ‘bivacchi’. L’idea-guida è che i monumenti, ma anche altri arredi urbani di pregio, vanno preservati da chi li usa come luoghi di ritrovo in cui fare i comodi propri. Tipo mangiare, sbevazzare, fare casino, eccetera. Nelle fontane di pregio, ad esempio, sarà vietato non solo tuffarsi, come prevedeva il vecchio Regolamento, ma anche arrampicarsi. Per chi contravviene, sono previste multe fino a 240 ore e l’irrogazione del Daspo.

Quanto ai numerosi altri divieti, ecco una breve panoramica: stop definitivo ai parcheggiatori abusivi (era ora!), ai centurioni, ai lavavetri e ai cosiddetti “salta fila”. Viene inoltre proibito di rovistare nei cassonetti e si punta il dito contro i clienti delle prostitute.

Insomma: un giro di vite che sulla carta dovrebbe ripristinare l’ordine, e il decoro, all’interno della città. Come sappiamo fin troppo bene, però, scrivere le norme è una cosa e farle rispettare è un’altra. Un’azione di questa natura, e di questa ampiezza, è efficace solo se è capillare e quotidiana. Altrimenti, rischia di risolversi nell’ennesima ‘lotteria delle multe’: chi ci incappa paga pegno e tutti gli altri vanno avanti imperterriti.

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