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Roma, lunedì nero in piscina alla Borghesiana: cinque bambini ricoverati in ospedale, cosa è successo

Tutto è accaduto mentre facevano il bagno: si indaga sulla qualità dell’acqua e sulle altre possibili cause

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Acqua in piscina (Foto di Julie Aagaard)

Cinque bambini di nove anni sono stati colpiti da un improvviso e grave malessere mentre si trovavano in piscina in un centro sportivo di via della Capanna Murata, nel quartiere Borghesiana, alla periferia est di Roma. Uno dei piccoli che ora lotta in terapia intensiva al Policlinico Umberto I.

Malore in piscina, un bambino è in terapia intensiva

Tutto è accaduto nel pomeriggio di lunedì, giornata festiva e di piena attività per il centro sportivo che ospita anche una piscina all’aperto. Secondo le prime ricostruzioni, i bambini stavano facendo il bagno quando hanno iniziato ad accusare forti sintomi respiratori, giramenti di testa e senso di malessere diffuso. Uno di loro avrebbe avuto un vero e proprio crollo, con difficoltà respiratorie gravi.

In assenza di ambulanze immediate, un uomo – forse un parente o un responsabile – li avrebbe caricati in auto e trasportati d’urgenza al Policlinico Umberto I, dove i medici del pronto soccorso pediatrico hanno preso in carico la situazione con la massima urgenza.

Dei cinque bambini soccorsi, quattro sono stati dimessi nel corso della giornata, due dei quali già dopo le prime cure. Gli altri due hanno richiesto un monitoraggio in reparto, ma fortunatamente le loro condizioni sono migliorate in tempi rapidi. Diverso invece il quadro per il quinto bambino, le cui condizioni sono apparse più critiche fin da subito: è stato trasferito in terapia intensiva, dove si trova ancora ricoverato.

Malore in piscina, la polizia indaga sulle possibili cause

Sulla vicenda stanno ora indagando gli agenti della polizia, allertati dai medici del Policlinico. Gli investigatori si sono recati nel centro sportivo per effettuare un sopralluogo, verificando l’agibilità dell’impianto e le condizioni di sicurezza della piscina, che quel giorno era regolarmente aperta al pubblico.

Secondo quanto trapelato, l’attenzione si concentra sulla qualità dell’acqua e, in particolare, sulla possibile presenza di una concentrazione anomala di cloro o di altri agenti chimici usati per la disinfezione. Non si esclude nemmeno che il prodotto impiegato possa essere stato non conforme, deteriorato o mal dosato.

Sono stati già effettuati prelievi dell’acqua per le analisi chimiche, i cui risultati saranno fondamentali per determinare le responsabilità e chiarire se si sia trattato di una negligenza, di un errore tecnico o di un problema strutturale.