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“Verstappen guida come i tassisti romani!”, la risposta dei conducenti non si fa attendere

Contro i clichè la controbattuta è secca e ironica: “Anche noi, come la Mercedes, andiamo a 30 all’ora”

Taxi a Piazza Venezia di Roma

Tra una rotonda saltata e un clacson troppo entusiasta, i tassisti romani ci ridono su, ma neanche troppo. «Noi siamo più bravi dei piloti di Formula 1!», affermano con un sorriso amaro, trasformando la provocazione del boss Mercedes Toto Wolff in una sfida lanciata dal cuore del traffico capitolino. La miccia? Una battuta lanciata domenica dal dirigente austriaco nel paddock di Barcellona, durante il Gran Premio di Spagna, dove – stuzzicato da un contatto tra Max Verstappen e il pilota Mercedes George Russell – ha paragonato l’olandese a “certi tassisti di Roma o Napoli”, accusandolo di guidare con troppa aggressività e “senza regole”.

Di Giacobbe: ” A Roma è il caos”

Un cliché – quello del tassista “arrembante” – che i conducenti delle auto bianche della Capitale non hanno preso benissimo. Il tono era ironico, certo, ma la risposta non si è fatta attendere. E tra un cantiere e un incrocio congestionato, è partita la controreplica… col sorriso.

«Vorrei vedere quei piloti guidare come noi tra buche, cantieri, monopattini che ti sbucano ovunque e i golf-cart per turisti», sbotta un tassista in pausa in piazza Fiume. Gli fa eco chi ha lo stallo in via Cervi, zona Montesacro: «Noi siamo i primi a non voler fare incidenti, ci rimettiamo la giornata. Stereotipi inutili. Ma chi li ha visti certi turisti alla guida?».

Dietro l’ironia, però, si legge il malessere di una categoria che si sente spesso additata, poco capita e poco tutelata. A spiegarlo con chiarezza è Nicola Di Giacobbe, coordinatore Taxi Filt-Cgil: «Guidiamo come la Mercedes, visto che andiamo a 30 all’ora anche noi», ironizza. Poi però va dritto al punto: «A Roma è il caos. Ogni giorno aumentano i mezzi abusivi, ci sono pochissimi controlli. Le multinazionali della mobilità fanno il bello e il cattivo tempo, con conseguenze disastrose per chi lavora regolarmente e per l’intero sistema della mobilità urbana».

Alla stazione Termini, Roberto, 40 anni di esperienza al volante, la mette giù così: «Io ci lavoro da prima che nascesse Verstappen. Oggi per fare due chilometri impieghi mezz’ora. Ma noi ci siamo, con pazienza e professionalità. Più di un pilota, siamo sopravvissuti alla giungla urbana».Anche il presidente della storica cooperativa 3570 lancia la sua stilettata a Toto Wolff: «Ma forse è meglio che si concentri sulla sua squadra, no? I risultati in pista non sono proprio da Formula 1 ultimamente».