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Roma, Internazionali d’Italia: ancora Errani e Paolini, doppietta storica! Sinner, che peccato ma resta il numero 1

Doppietta eroica delle due italiane, al settimo trofeo vinto insieme. Jannik torna da grande, ma cede: niente tris italiano

Errani e Paolini concedono il bis agli Internazionali di Roma

Errani e Paolini concedono il bis agli Internazionali di Roma

Ancora loro, ancora di più. Perché quanto fatto dalle due azzurre Sara Errani e Jasmine Paolini sui campi del Foro Italico è qualcosa che va oltre il risultato. Non è solo la conferma del titolo conquistato nel 2024. Non è nemmeno solo la rivincita di chi aveva qualcosa da dimostrare. È la consacrazione di una coppia che, mentre si diverte, riscrive i libri del tennis.

Internazionali d’Italia, Jasmine da record. Sara si ritira?

Sara e Jasmine trionfano di nuovo nel doppio femminile degli Internazionali d’Italia. Battute in finale Kudermetova e Mertens con un doppio 6-4 7-5, in rimonta, come da copione. Come se il Centrale fosse casa loro, come se quell’attesa per Sinner che cresceva attorno fosse solo un’onda su cui cavalcare l’entusiasmo.

La storia si fa ancora più dolce per Paolini: la toscana, 29 anni, è la prima italiana a centrare la doppietta singolo-doppio nella stessa edizione del torneo romano. L’ultima a riuscirci fu Monica Seles nel 1990. Trentacinque anni dopo, tocca a lei.

Sul campo si cercano con lo sguardo, si aiutano, si stimolano. C’è rispetto, ma anche affetto autentico. Nella premiazione si abbracciano come due amiche di sempre. “Sto imparando tanto da Jasmine”, confessa Errani. “Senza Sara non saprei nemmeno cosa fosse il doppio”, replica Paolini.

Il trofeo di Roma è il settimo vinto insieme, ma il più simbolico. Perché arriva al culmine di un percorso in cui l’esperienza e la freschezza si sono fuse. E perché avviene in un momento delicato: Errani, a 38 anni, riflette su quanto ancora continuare. Ha detto che il Roland Garros potrebbe essere il suo ultimo torneo in singolare. Ma oggi, guardando il pubblico sugli spalti, ha lasciato uno spiraglio: “Spero di vedervi anche il prossimo anno. Non posso garantirlo, ma ci spero”.

Internazionali d’Italia, Sinner costretto ad inchinarsi

Doveva essere la giornata perfetta per il tennis italiano, ma Carlos Alcaraz ha ricordato a tutti perché è uno dei fenomeni di questa generazione. Con un 7-6 6-1 al termine di una partita intensa soprattutto nel primo set, ha spento i sogni di gloria di Jannik Sinner, che avrebbe voluto riportare a Roma il titolo maschile 49 anni dopo Panatta.

Sinner, al rientro dopo tre mesi difficili per la vicenda Clostebol, ha comunque mandato un messaggio chiaro: è tornato. Ha retto il confronto nel primo set, dove ha avuto anche due set point, ha resistito fisicamente e mentalmente in un torneo che lo ha visto protagonista giorno dopo giorno. “Prima del torneo avrei firmato per la finale”, ha ammesso con un sorriso amaro. “Portiamo a casa un trofeo speciale, ma volevo l’altro…”.

La sconfitta non scalfisce la fiducia. Anzi, rilancia le ambizioni per Parigi. Dove, ancora una volta, lui e Alcaraz saranno i fari del torneo. Il bilancio tra i due recita 7-4 per lo spagnolo, che nelle ultime tre sfide ha sempre avuto la meglio. Ma è chiaro a tutti che non è una rivalità da chiudere in fretta.

Quella del 2025, al netto di tutto, sarà ricordata come una delle edizioni più intense e celebrate degli Internazionali d’Italia, una competizione che ha visto il ritorno del Presidente della Repubblica sugli spalti e che ha vissuto momenti storici per lo sport italiano.

Il presidente della FITP Angelo Binaghi e il numero uno di Sport e Salute Marco Mezzaroma lo hanno definito “memorabile”. E a dar loro ragione c’è la risposta sontuosa del pubblico, sempre più numeroso e coinvolto, e ci sono gli atleti, protagonisti di un movimento in continua crescita.