Roma, inaugurata la Rambla di Pietralata: cos’è e di cosa si tratta
17.000 metri quadrati riqualificati per connettere natura, mobilità dolce e archeologia. Un progetto che ricuce passato e futuro nel cuore del Municipio IV

La Rambla di Pietralata
C’è un nuovo respiro nel tessuto urbano di Pietralata. È la Rambla, una promenade verde e vivibile, pensata per restituire al quartiere un’identità condivisa, spazi di socialità, percorsi ciclopedonali e tracce visibili del tempo. Dopo anni di lavori e una complessa gestazione, l’intervento è stato presentato alla cittadinanza con una cerimonia che ha visto la partecipazione del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessora Ornella Segnalini e del presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti.
Rambla di Pietralata, gli ambiti funzionali
Il progetto nasce all’interno del Contratto di valorizzazione urbana siglato nel 2015 tra Roma Capitale e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e ha avuto un investimento complessivo di 5 milioni di euro. Un’opera pubblica di ampio respiro che ha saputo integrare pianificazione, ambiente e memoria storica, trasformando un’area marginale in una vera centralità urbana.
La Rambla si sviluppa in due ambiti funzionali, pensati per integrarsi in maniera fluida con il contesto urbano e rispondere a esigenze diverse. L’ambito A, chiamato semplicemente “La Piazza”, si colloca sul lato ovest di via delle Cave di Pietralata, a ridosso dell’area archeologica. Qui, su più livelli connessi da scalinate, rampe e percorsi accessibili, si alternano zone pavimentate, aree boschive, una fontana a ricircolo, pensiline per la sosta e un impianto di illuminazione integrato nel design. La forma stessa della piazza, che digrada verso la strada, è pensata per creare uno spazio urbano aperto e attraversabile, dove è possibile sostare, incontrarsi, fermarsi a leggere o semplicemente respirare.
L’ambito B, invece, è un giardino ciclopedonale che corre parallelo alla via, fino a connettere il polo universitario e il nuovo mercato di via Benedetti. Un tracciato pensato per la mobilità sostenibile, con percorsi naturalistici, siepi mediterranee, aree per l’attività fisica, alberature ombreggianti e un prato interno che crea una “camera verde” dentro il flusso del movimento.
Rambla di Pietralata, i ritrovamenti
Del progetto colpisce la sostenibilità: le superfici, eccetto quelle della piazza e dei marciapiedi, sono state realizzate in calcestruzzo drenante colorato, per favorire l’assorbimento dell’acqua piovana e limitare l’impatto sul sistema fognario. Inoltre, le aree verdi sono dotate di un impianto di irrigazione che sfrutta acqua di ricircolo proveniente dalle fontane pubbliche e raccolta in vasche sotterranee, riducendo così il consumo di risorse.
Durante la realizzazione dell’opera, il sottosuolo ha restituito testimonianze archeologiche di grande rilievo, costringendo il progetto a fermarsi per oltre un anno per consentire un’indagine approfondita.
I ritrovamenti, risalenti a diverse epoche, raccontano la lunga e stratificata storia dell’area:
- una cava di tufo lionato, risalente all’epoca repubblicana:
- una villa rustica con impianti idraulici e tracce agricole, dell’età imperiale:
- una necropoli con 13 sepolture di vario tipo, dell’epoca tardoantica;
- fasi di abbandono e riutilizzo agricolo in epoca moderna.
La Soprintendenza Speciale di Roma ha disposto il rinterro protetto dei reperti, utilizzando geotessuti per preservare le strutture, mentre alcuni manufatti sono stati prelevati per la conservazione e lo studio.