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Roma, illegittima procedura di affidamento nei canili

La consigliera Simonetta Novi ha denunciato l’illegittimità del servizio affidamento veterinario nei canili di Ponte Marconi e Muratella

Numerosi cani raggruppati in grandi gabbie

Flavia De Gregorio e la Consigliera del municipio VIII Simonetta Novi hanno denunciato l’illegittimità del servizio affidamento veterinario nei canili comunali di Ponte Marconi e di Muratella a Roma. Entrambi riportano che le condizioni in cui si trovano gli animali dei canili non è buona, in quanto non gli vengono date le cure necessarie.

Secondo la Consigliera del municipio VIII Simonetta Novi, l’assessore Sabrina Alfonsi si è attivata subito dal 1° aprile stanziando un finanziamento di 1 milione di euro, assicurando a tutti gli animali presenti una copertura veterinaria fino al 31 dicembre p.v. Ma quello che manca davvero è la presa di consapevolezza che non si può andare avanti e migliorare la situazione con solo i comunicati stampa. Infatti, la prova di questo si ha nel fatto che successivamente sono stati trovati altri 4 cani morti.

Il comunicato stampa

Come riporta il comunicato: “Dal primo aprile, dopo la morte dei cani Palla di Neve, Frog, Vanni e Pasqualone, arrivano tutti i giorni segnalazioni di animali non curati o trasferiti senza alcun criterio da chi e’ pagato per curarli. Ma, da parte del dipartimento Ambiente, non ci sono azioni conseguenti. Belen e’ stata aggredita violentemente in gabbia e il veterinario incaricato si e’ presentato a Muratella 18 ore dopo. Koda, 2 anni e mezzo, il primo maggio ha avuto violente crisi convulsive in gabbia: e’ stato ricoverato nella clinica del veterinario incaricato e dopo poche ore trasferito in un canile privato convenzionato con il Comune di Roma distante decine di chilometri da Roma. Nanuk, cui e’ stata accertata una otite cronica ad aprile 2021, e’ stato anche lui spedito nello stesso canile privato. Un cane viene sottoposto a lavaggi delle orecchie con acqua e sapone per le mani. Un corridoio del settore C di Muratella e’ stato chiuso per la presenza di una malattia infettiva, eppure tre cani di questo settore sono stati trasferiti sempre nello stesso canile periferico, con il pericolo di mettere a rischio animali di un’altra struttura”.

Per la Novi bisogna attivarsi immediatamente e riuscire a trovare una soluzione politica al più presto, oltretutto prestando molta attenzione alla tutela e alla sicurezza dei cani delle due strutture. Secondo la conigliera bisogna cominciare una lotta etica e scegliere una strada matura, prendendo atto dei diversi problemi, lavorarci insieme e risolverli, non scegliendo invece di seguire la via più facile.

La procedura illegittima

Secondo il comunicato stampa la procedura illegittima di affido viene diretta dalla Mepa, scelta dal dipartimento Ambiente, il quale non risponde alle numerose chiamate perché privo di direttore e costituito solo da tre impiegati. Il comunicato prosegue:” Da approfondimenti effettuati, abbiamo verificato che la procedura di affido diretto su piattaforma Mepa (Mercato Elettronico della Pa) scelta dal dipartimento Ambiente per la selezione, con un unico operatore economico e quindi senza comparazione di offerte, dell’attuale veterinario incaricato dal 10 aprile quale medico sanitario dei cani dei due canili rifugi, è completamente illegittima e in quanto tale nulla. La piattaforma Mepa è strutturata per catalogo e anche volendo afferire alla categoria Servizi sociali, come è stato fatto, la sottocategoria Servizi di cura degli animali prevede i servizi veterinari insieme ad altri servizi come la toelettatura, la rieducazione e la sgambatura degli animali, servizi che attualmente sono forniti dal gestore del canile e quindi non possono essere affidati ad altro soggetto”.