Prima pagina » Cronaca » Roma, il tram di Via Nazionale è rimandato a data da destinarsi

Roma, il tram di Via Nazionale è rimandato a data da destinarsi

Presentato come un’opera pensata per l’Anno Santo, il tram doveva collegare Termini al Vaticano passando per l’Aurelio

Tram Urbos

Non sarà per ora che i cittadini romani vedranno il tram di via Nazionale in azione. Anzi, la vicenda sembra destinata a diventare uno dei tanti progetti che finiscono nel cassetto. Dal Campidoglio si continua a ripetere che l’opera si farà, sì, ma dopo il Giubileo. Tuttavia, la realtà racconta una storia diversa: un progetto nato male e contestato fin dall’inizio che incontra sempre più ostacoli.

Il tram dei pellegrini e le promesse disattese

Presentato come un’opera pensata per l’Anno Santo, il tram doveva collegare Termini al Vaticano passando per l’Aurelio. Tuttavia, non è mai stato realmente tra le opere del Giubileo. Il costo stimato è di 240 milioni di euro, metà dei quali provenienti dai fondi PNRR. Ma tra errori progettuali macroscopici e contestazioni feroci da parte di residenti e commercianti locali, la tratta iniziale da Termini a Piazza Venezia è stata ridisegnata.

Cambiamenti di rotta e criticità tecniche

Nel susseguirsi degli eventi, il percorso previsto ha subito modifiche sostanziali: ora dovrebbe partire da Piazza Giureconsulti fino a Largo Cardinal Micara. Nel frattempo, la diramazione verso il Vaticano sembra scomparsa dai radar anche a causa degli errori progettuali legati alla sua realizzazione. Come se non bastasse, l’area di Largo Cardinal Micara non è ancora passata al Comune e i lavori del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera complicano ulteriormente la situazione.

La nuova strategia del Comune

La recente lettera inviata dal Comune al Ministero spiega la richiesta di variare gli obiettivi della TVA: non più chilometri di binari ma dieci nuovi tram per la linea Togliatti. L’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè sottolinea che i fondi PNRR non andranno persi grazie a questa strategia alternativa. Roma deve solo garantire l’arrivo dei nuovi convogli entro giugno 2026 per assicurarsi i finanziamenti.

Tutti i dettagli sulle prossime mosse

Patanè ha ribadito la fiducia nella società Caf per consegnare i convogli entro la scadenza prefissata; in caso contrario sarebbero previste pesanti sanzioni economiche. Così facendo si evita la perdita dei fondi PNRR senza dover ricorrere ad altre risorse ministeriali in futuro.