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Roma. Giubileo, attivi presidi mobili e unità di strada notturne: i dettagli

Saranno spalmati lungo tutto la giornata e durerà almeno fino a maggio del prossimo anno. Funari: “Garantiremo primo contatto umano e sociale per persone vulnerabili”

Senzatetto, clochard alla Stazione Termini di Roma

Con lo sguardo rivolto al Giubileo 2025 ma facendo fronte ad un problema sempre attuale, Roma Capitale rafforza la propria rete di supporto sociale. Dopo l’apertura delle tensostrutture per l’accoglienza, il Dipartimento Politiche Sociali e Salute ha avviato ufficialmente otto presidi mobili di assistenza diurna e due unità di strada notturne. Il progetto nasce da una gara pubblica e si inserisce in un piano più ampio di inclusione sociale e sostegno alle fragilità, che durerà almeno fino al maggio 2026. A beneficiarne saranno, soprattutto, le persone senza dimora, ma anche i pellegrini in arrivo per gli eventi giubilari, una popolazione transitoria spesso invisibile che rischia di rimanere ai margini.

Roma a favore dell’inclusione sociale: i dettagli dell’iniziativa

Durante la notte, quando i servizi tradizionali si spengono e il rischio di esclusione diventa ancora più acuto, entrano in azione le due unità di strada notturne, in servizio dalle 19:30 alle 8:30. Operano soprattutto nei quadranti nord e sud della città, ma si muovono agilmente su tutto il territorio comunale, laddove le necessità lo richiedano.

Il loro valore aggiunto sta nella capacità di costruire relazioni sul campo, offrendo un punto di riferimento umano e professionale a chi, altrimenti, resterebbe solo. Oltre all’ascolto e all’intervento diretto, le unità fungono anche da sportello informativo itinerante, multilingue, connesso ai servizi sociosanitari della Capitale.

“Garantiamo un primo contatto umano e sociale per persone che vivono la vulnerabilità ogni giorno, ma anche per chi arriva in città in cerca di accoglienza”, spiega Barbara Funari, assessora alle Politiche Sociali e alla Salute. “Il lavoro dei presidi e delle unità è cruciale per individuare i bisogni, attivare percorsi di sostegno personalizzati e valorizzare la sinergia tra istituzioni, sanità, servizi territoriali e terzo settore”.

Funari sottolinea l’importanza dell’intervento notturno, troppo spesso trascurato: “Le unità mobili notturne stanno mostrando tutto il loro potenziale: sono un rinforzo operativo e umano a sostegno della rete già esistente. Il Giubileo sarà un banco di prova, ma anche un’occasione per consolidare un modello che può rimanere”.