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Roma. Dossier vigili e metro a rischio chiusura: un polverone mediatico?

Manutenzione insufficiente e carenze assortite. Un rapporto dei Vigili fa l’elenco e il Municipio I prospetta lo stop

Esagerazioni giornalistiche? Forse. O probabilmente: a sollevare la questione con grande enfasi è solo Repubblica, tra i quotidiani “maggiori”, e il contenuto dell’articolo appare molto meno allarmante di quanto anticipato dal titolo.

Quest’ultimo, infatti, tuona “Metro Roma, dossier shock dei vigili: è pericolosa, stazioni a rischio", ma poi i dettagli che vengono esposti non risultano altrettanto drammatici. Che la manutenzione sia complessivamente inadeguata non c’è dubbio. Che lo sia a tal punto da giustificare dei provvedimenti eccezionali, come appunto lo stop per ragioni di sicurezza, è tutto da verificare.

Se si esordisce parlando di “dossier shock”, infatti, c’è da supporre che si stiano per rivelare degli aspetti di straordinaria gravità. O comunque i più gravi tra quelli elencati nel documento in cui si va a pescare. Ma questa corrispondenza non c’è, semplicemente.

Repubblica usa espressioni generiche a mo’ di premessa e scrive “Una situazione al limite, figlia della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, che mette a rischio quotidianamente l'incolumità degli utenti e che per ‘ragioni di sicurezza’ potrebbe costringere le autorità alla chiusura di gran parte delle stazioni delle due linee del trasporto pubblico”.

Poi, quando si tratta di dettagliare, ripiega su questo resoconto. Che certo non è piacevole, ma non è nemmeno così terrificante da giustificare una chiave di lettura tanto drammatizzata: “Il viaggio dei caschi bianchi nel ‘tunnel della paura’ è iniziato venerdì scorso dalla stazione Cipro, sulla linea A. La prima istantanea restituisce uno scenario desolante. ‘Sul plateatico della stazione – scrivono le due agenti incaricate dei sopralluoghi – sono presenti due senza dimora e una tenda da campeggio, l'area è cosparsa di bottiglie e rifiuti nonostante la situazione venga segnalata all'organo competente ogni qual volta si presenti’. Lungo i corridoi i banchi degli ambulanti, ‘postazioni regolarmente autorizzate, controllate e sanzionate’, ampliano l'occupazione di suolo pubblico ‘ostruendo un'importante via di fuga’. La griglia per il raccoglimento dell'acqua piovana ‘è ostruita da detriti e fogliame’.

Certo. Si potrebbe e si dovrebbe fare molto meglio, ma è davvero una situazione che “mette a rischio quotidianamente l'incolumità degli utenti”?

Metro a rischio chiusura? Urge replica del Comune

Sempre secondo Repubblica, “il presidente della commissione Mobilità del municipio I, Stefano Marin, è pronto a chiedere la chiusura delle stazioni fuori norma”. E lo stesso Marin aggiunge: “Avevamo invitato alla nostra commissione l'assessora Linda Meleo e il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefàno: non si sono degnati di risponderci. Adesso invieremo tutto ai vigili del fuoco, e se nessuno intende sanare i problemi, saremo noi a chiedere che vengano chiuse le stazioni a rischio”.

Giova ricordare, magari, che Marin è del PD (così come lo è la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi) e che quindi la levata di scudi rientra fatalmente nelle logiche dello scontro politico.

Tuttavia, sarebbe un grave errore che il Campidoglio lasciasse cadere la cosa come un attacco “palesemente” strumentale e una polemica infondata. La cosa giusta, invece, è replicare in maniera puntuale e circostanziata: senza nascondere le criticità, ma chiarendo allo stesso tempo che disagi e carenze non sono sinonimi di rischi. E se poi il dossier venisse reso pubblico, tanto di guadagnato: ogni cittadino potrà leggerlo di persona e farsi una propria idea. Valutando se è il caso o no di fare testamento tutte le mattine, prima di avventurarsi in una metropolitana che, a sentire Repubblica, ne “mette a rischio quotidianamente l’incolumità”.

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