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Roma, Carabinieri accoltellati: Colonnello in prognosi riservata

Ha riportato una profonda ferita che ha raggiunto il peritoneo. L’aggressore è un clochard tedesco 62enne

E' in prognosi riservata il colonnello Claudio Rubertà, il colonnello del Nucleo radiomobile di Roma accoltellato ieri pomeriggio in piazza della Libertà, nel quartiere Prati, da un senza tetto di origini tedesche, il 62enne Bogner Klaus Dieter.  "La prognosi di uno dei quattro carabinieri accoltellati oggi pomeriggio è riservata. La ferita non è per nulla superficiale e ha raggiunto il peritoneo", ha reso noto uno dei medici dell'ospedale Santo Spirito, dove Rubertà è ricoverato. Il colonnello, malgrado la delicatezza delle sue condizioni, ha voluto raccontare quegli attimi di paura e concitazione.

A Il Messaggero, Rubertà ha dichiarato di essere vivo per miracolo. "Mi è andata ben – osserva – è stata una questione di centimetri, bastava che la lama andasse più in profondità e per me, forse, sarebbe stata la fine. Tuttavia non potevo non intervenire, sono arrivato sul posto, l’uomo urlava che non voleva essere controllato, aggiungeva frasi insensate e ha cercato di scappare".

Stando alla ricostruzione del colonnello, il senza tetto stava minacciando con un martello i passanti, perciò in un primo momento sono giunti sul posto il maresciallo Pasquale Leone e il carabiniere Natale Rutigliano, nel tentativo di placare la follia di Dieter. Quest'ultimo, però, non voleva sentire ragioni e ha continuato a inveire contro chiunque passasse nelle sue vicinanze, continuando a minacciare di usare il martello. A dare un aiuto ai due militari è arrivato il vice brigadiere Ciro Russo, carabiniere di quartiere. 

La situazione, tuttavia, era ancora lontana dall'essere risolta, così sono stati chiamati i rinforzi. A quel punto, è entrato in scena il Nucleo Radiomobile guidato dal colonnello Rubertà. Nel frattempo, un carabiniere aveva provato ad avvicinarsi al senza tetto, che in tutta risposta aveva tirato fuori un coltello, ferendo a una mano il militare "Ho deciso di intervenire – spiega a Il Messaggero – perché la situazione era critica. Dovevo capire come gestirla al meglio. Mi sono avvicinato al barbone per parlargli, ho cercato di calmarlo, gli ho detto di lasciare stare l’arma, che non era successo nulla di grave e che tutto si poteva aggiustare". Nonostante i tentativi di dialogo, Dieter è fuori controllo: inveisce contro i carabinieri dicendo che è un uomo libero e che non si farà arrestare e, quando Rubertà gli si avvicina ulteriormente, gli assesta la coltellata.

Alla fine, il clochard è stato arrestato senza che sia stato sparato un colpo ed è stato portato all'ospedale San Filippo Neri, dove l'alcol test ha certificato che era completamente ubriaco.

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